“Trucioli savonesi” inizia un racconto a puntate su cosa accadde prima, dopo, durante quei giorni di fuoco e di clamore a livello nazionale. Tutti i nomi dei protagonisti principali e secondari, imputati e testimoni. Con una conclusione amara: chi credeva che Savona e provincia, dopo Teardo, si fossero “purificate” ha sbagliato. Negli ultimi anni si è creato il “sistema edilizio-immobiliare” con un fiume di denaro e una cerchia di addetti che finora ha fatto il bello ed il cattivo tempo. Lasciandosi alle spalle solo polemiche, mentre la macchina da guerra all’ambiente continua imperterrita a produrre ingenti, inconfessabili profitti. Tanto cemento, trasformazioni alberghiere e di industrie in “seconde case”. Prima vittima l’attività alberghiera con oltre sei mila persone già “espulse” dal lavoro. Poi il superaffollamento da monolocali e bilocali che fa a pugni con la sbandierata ed ingannevole propaganda sul “turismo di qualità”. Il turismo agonizza, muore soffocato. Nessuno ha la forza di fermare i “killer”della disgregazione sociale. La politica, con rare eccezioni, abbaia. Il mondo della cultura è latitante. Le professioni sono al centro di un clamoroso e vergognoso conflitto di interessi.
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PERSONAGGI MAI RACCONTATI DI “MANI PULITE” A SAVONA
In questo secondo capitolo leggerete di Gad Lerner, già direttore del telegiornale di Rai Uno, oggi leader del piccolo schermo in Italia. Tommaso Giglio, direttore del Secolo XIX quando prese avvio l’inchiesta, tra processi per diffamazione ed insidie. Ernesto Monterverde lo storico difensore del Decimono che scrisse una dura raccomandata all’editore e alla redazione. Camillo Arcuri, caporedattore all’epoca della “bomba Teardo”. Renzo Bailini, il teste chiave d’accusa (nella fase iniziale) con retroscena inediti su chi aveva tentato di fargli confessare, dietro ricompensa, i nomi degli informatori-traditori. Cronaca delle udienze, sotto i riflettori, del processo promosso da Teardo e Capello contro Il Secolo XIX e Luciano Corrado messi sotto pressione da “personaggi oscuri”. Il ruolo determinante e decisivo di un giudice istruttore, Francantonio Granero, che diversamente dal collega Michele Del Gaudio rilasciò pochissime interviste e non lasciò la toga. Nei suoi confronti Savona ha scelto l’oblio. Meritava ben altro per aver fatto fino in fondo il suo dovere di servitore dello Stato?
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QUANDO LA FABBRICA DELLE TANGENTI FECE AUTOGOL. PER DEMERITO DI CHI ?
Per la prima volta, dall’esordio della Teardo story, ricostruiamo i giorni, mai raccontati, che precedettero l’esposto-pilota dell’inchiesta che l’ex presidente della Regione Liguria definì “Una sporca storia e io ho pagato per tutti”, dichiarandosi vittima di una macchinazione (intervista al settimanale Oggi del 26 agosto 1985). Tutto ebbe origine da un articolo di Paese Sera, ripreso da Enzo Biagi su Repubblica. Seguirono un intervento di Adriano Sansa sul Secolo XIX e sullo stesso giornale “lettera aperta” a Teardo dell’avvocato Carlo Trivelloni. Con sei micidiali domande, soprattutto sulle ricchezze accumulate da Teardo. Infine l’esposto-denuncia a firma di Renzo Bailini. Ultimo anello di una catena che, senza essere preordinata, riuscì a dare l’assalto ad una fortezza a lungo inespugnabile. Protetta dalle istituzioni locali, ma “scaricata” dal presidente della Repubblica, Pertini. E grazie anche al ruolo, mai svelato, di un giudice galantuomo…. I deliranti comunicati del Psi di Savona e Imperia.
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QUANDO IL “CAPO” DISSE: <ECCO CHI MI VUOLE MORTO>
Due storiche interviste a “Oggi” e “Arcobaleno”
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Savona – “Trucioli Savonesi” prosegue il racconto su cosa accadde prima, dopo, e durante quei giorni di fuoco e di clamore a livello nazionale. Forse è utile ribadire quanto scritto (vedi…) nell’introduzione della prima puntata. Per quale ragione abbiamo deciso di “riaprire” i faldoni dell’archivio giornalistico. Una scelta rivolta soprattutto alle giovani generazioni. Metterli in condizioni di conoscere, sapere, farsi un’idea per giudicare una fase “storica” della vita politico-sociale della nostra provincia e regione. Tra le piaghe della nostra Italia c’è anche la diffusa disinformazione. Non solo, cercheremo di svelare, come abbiamo scritto nella puntata iniziale, tre misteri in attesa di risposta.
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<Quei 700 milioni dissequestrati con tre intestatari di massoni….>
Savona – Rimuovere, dimenticare, distruggere, isolare. Oppure screditare il “nemico” con malignità e carognate. Praticando fino ai nostri giorni l’ostracismo. Nella sesta puntata della “Teardo story”, zigzagando lungo il suo percorso, ci soffermiamo su alcuni personaggi che ebbero un ruolo, anche di primo piano, nella vicenda iniziata ufficialmente il 4 novembre 1981.
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LA CAMPANA “STONATA” DI “MISTER” BERTOLOTTO
Se un presidente confonde i ruoli e sparge illazioni
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QUANDO SUL PALCO SALIVA IVALDO:
STORIE DI RICATTI E VERGOGNE DIETRO L’ “ACCORDO DI SPOTORNO”
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QUANDO TELETRILL A SUON DI MILIONI FACEVA DA MEGAFONO AL “CLAN”
Ricostruiamo uno dei capitoli meno noti del “sistema Teardo”. I cortigiani della carta stampa e dell’emittente locale. I segreti scoperti nella valigetta del “capo”. Il ruolo e le confessioni di Nanni Patrone che era un esponente politico di Pietra Ligure. La tivù, sovvenzionata con le tangenti, doveva trasferirsi da Ceriale in una villa delle Opere Sociali, a Savona. La Corte d’appello: <Su Teletrill non si è andati a fondo>.
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TANGENTI, I DANNI CHE LO STATO CHIESE A SETTE CONDANNATI
Pubblichiamo l’articolo scritto su “il Giornale” di domenica 14 maggio 1995. Ricostruisce la sentenza della Corte dei Conti che pretese un risarcimento di un miliardo e 300 milioni. A cui bisogna aggiungere le spese della giustizia penale, diverse decine di milioni, ma soprattutto le parcelle legali (63 avvocati) che ammontarono a miliardi. In qualche caso ci furono, infatti, quattro gradi di giudizio.
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CAVIGLIA IERI, CAVIGLIA OGGI DA DETENUTO (ASSOLTO) A VICE SINDACO
Gli ex soci di Teardo occupano ancora posizioni di potere, cariche pubbliche, si sono riciclati? I condannati no, tra gli assolti (con motivazione diverse) la risposta è sì. Eppure poco o nulla, almeno su certi metodi, è cambiato. Scriveva il giudice che motivò la sentenza, Vincenzo Ferro (con i colleghi Fiumanò e Avolio): <La lottizzazione politica appare certamente un sistema deprecabile se raffrontato con i principi della buona amministrazione, in quanto tutt’altro che idoneo a garantire la collocazione della “persona giusta” al “posto giusto”. E’ un sistema generalizzato su scala nazionale>. Si da atto a Caviglia che pur “sponsorizzato” e con requisiti precari per la presidenza della Camera di Commercio, <l’ente è rimasto un’oasi unica dalla contaminazione che aveva pervaso ed inquinato la vita amministrativa savonese>. Caviglia massone? <Non è reato…> Nel complesso la fotocopia di un’attualissima realtà savonese dove la sinistra è al potere, ma anche dove governa Forza Italia e “soci”.
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MAURO TESTA, 2 ANNI DI CARCERE POI UNA CONTRASTATA ASSOLUZIONE
Era sindaco di Albenga e funzionario Iacp, oggi segretario politico del Psi ingauno. Dagli atti processuali il suo ruolo negli appalti, vicende edilizie, la confessione di un collega sulle tangenti, i versamenti su tre conti correnti bancari, la cassetta di sicurezza, la mai chiarita scomparsa di schede, la doppia iscrizione a due obbedienze massoniche. Ma nessuna prova contro l’imputato Testa, solo una condanna a 6 mesi (prescritta) per un reato minore. Nell’aprile scorso tornò alla ribalta quale convinto fautore delle quattro torri al posto del vecchio ospedale, con un progetto di Arte&Nucera.
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MALAVITA, MASSONERIA, AFFARI CHI VERSAVA E CHI INCASSAVA I PRIMI DRAMMATICI INTERROGATORI DOPO GLI ARRESTI
Per la prima volta vengono pubblicati stralci dei verbali integrali, con domanda e risposta, dell’ex presidente della Regione. Una miniera di notizie ai più sconosciuta. Legami e storie da Genova a Ventimiglia, fino a Roma. Con molti nomi eccellenti. Il ruolo dei clan calabresi. I voti pagati. Persino versamenti per 120 milioni (eravano nel 1983) ad un certo “Pepp”. Teardo ha sempre negato di aver preteso soldi e parlava di finanziamenti leciti, al partito.
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IL RUOLO DEGLI IMPRENDITORI E’ ZEPPO DI MISTERI TRA TANGENTI E PARCELLE
Nessuno ha mai ricostruito la vera contabilità finale del “dare” e dell'”avere”, anche dopo le condanne. Non si sa neppure chi riuscì ad incassare i risarcimenti (enti pubblici compresi). Miliardi in parcelle legali (unico salasso certo). Intanto Teardo può godersi tre mila euro al mese per la pensione di ex presidente della Regione e di assessore (tre mandati). Come scattò la “trappola” finale, con le cronache sportive sul “Savona Calcio”.
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EREDITA’ DEL TEARDISMO, SONO TORNATI I TEMPI BUI ?
La sferzante analisi, sempre attuale, del giudice Vincenzo Ferro
In questa tappa ricostruiamo il ruolo di personaggi secondari (Mauro Testa ed Euro Bruno) con alcuni retroscena curiosi da Albenga. A confronto anche la figura dell’appaltatore Iacp, Francesco Filipppone e del big Licio Lombardini.
Il giudice Ferro, nella motivazione della sentenza al maxi-processo, citava <il nefasto effetto della diseducazione politica, il deterioramento del clima della vita sociale, con il più spregevole dei moventi, l'”auri sacra fames”… Il grave pregiudizio alla credibilità delle istituzioni>.
Infine eccovi l’incredibile “cappa di silenzio” dopo il libro “Il fallimento perfetto”, di Bruno Lugaro, con i “furbetti” messi in piazza. E poi frammenti di memoria con articoli de “Il Secolo XIX”.
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ESPRESSO, EUROPEO, PANORAMA… QUELLA FOTO COL CARDINALE
In esclusiva per “Trucioli” anche il “dossier Liguria” firmato dall’allora neo presidente della Regione sul mensile “L’Italia delle regioni”. Progetti, idee, proposte di Teardo per uscire da: <Questa crisi attraversa la società>. E ancora: <Sviluppo della portualità, espansione del terziario avanzato, riqualificazione del tessuto produttivo, sono la risposta del governo regionale>. E poi le “ricette”di rilancio dei suoi assessori, della sua squadra in Regione. Tanti documenti-testimonianza ai più sconosciuti.
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LA STORIA DI UN’ESTORSIONE: “CERCASI CANE NERO SMARRITO”
La misteriosa vicenda, sei anni prima degli arresti. Chi fu il regista che prese di mira Leo Capello? Cronaca di quei giorni…
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IL MARESCIALLO RACCONTA: <L’AIUTO DEI MIEI CONFIDENTI>
Moretti, per la prima volta, parla di quei giorni con Trucioli Savonesi…
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Quel”dossier” finito a Pertini. Le lettere di Boccia, di Astengo
La ricostruzione storica di questa puntata porta alla ribalta un capitolo noto a pochissime persone e che fu solo accennato dai giornali dell’epoca, in particolare scrisse “Paese Sera” e il collaboratore Ennio Remondino. Cosa consegnò Renzo Bailini al presidente della Repubblica, il savonese Sandro Pertini? Come reagì il procuratore della Repubblica, Boccia, alle notizie della sua iscrizione agli Anysetiers che il ten.Col. Bozzo definì <presunta loggia massonica>? Cosa scriveva, all’epoca, il politologo Franco Astengo? Cosa è accaduto fino ad oggi?…
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LA “STELLA” DI PALAZZO SISTO? QUANDO DEL GAUDIO SCRIVEVA…
Storia di Luca Martino, l’assessore che sta conquistando quasi ogni giorno le prime pagine dei quotidiani locali. Ormai sono lontani i tempi in cui il giudice che fece arrestare Teardo e soci denunciò di essere stato preso a botte da padre e figlio che avrebbero sfasciato pure l’ufficio. Seguì una denuncia per calunnia, poi la pace e due milioni in opere di bene. A Savona va di moda “dimenticare”, ma tornano in auge, sui giornali ed in tivù, anche coloro che Del Gaudio definì <un tempo politicamente alleati di Teardo>. E’ diventato un “lasciapassare”, un titolo di merito? Il grande “perdono”? La riabilitazione piena?…
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I PERSONAGGI MESSI IN VETRINA DALLA PENNA DI DEL GAUDIO
Tre libri scritti dall’ex giudice di “mani pulite” di Savona. Racchiudono testimonianze ormai dimenticate. C’è chi è morto e chi è sempre in auge. Storie di coerenza ed incoerenza, di tradimenti, di solidarietà. Molti brani di quei libri raccontano verità ed episodi da far riflettere. Le minacce, gli avvertimenti, le lodi. Del Gaudio parla dei suoi rapporti con Natta (Pci), di Varaldo (Dc), di Granero, Petrella e… Ricorda gli avvocati e soprattutto l’eccezionale squadra di ottimi collaboratori senza i quali ….
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I “CAMERIERI” SI RAVVEDANO: I NOSTRI EROI TRIONFANO
Un posto da ministro? Ecco cosa scriveva Paolo Lingua. I finanziamenti al Pci? Un documento di architetti. Poi la storia dell’operazione “Artigiani Vadesi”. Chi riuscì ad isolare Michele Del Gaudio, tra gli stessi comunisti savonesi? Le critiche a “Trucioli”: <Basta, la storia di Teardo e dei suoi uomini non interessa più a nessuno, ne parlate solo voi. Siete rimasti quattro gatti, ignorati da tutti>. Basta non fare la fine del topo!…
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Teardo: <Le mie opere di bene…>. I nomi che non avete mai letto
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TEARDO QUERELA NANNI MORETTI DA 17 ANNI E’ CALATO IL SILENZIO
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La storia di Nicola Guerci che decise di collaborare
FU L’UNICO “PENTITO” A CONFESSARE DEI 42 IMPUTATI DELLA “TEARDO 1”
Come venivano “gestiti” gli appalti e le revisioni prezzi allo Iacp
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Il giudizio politico sull’allora presidente della Provincia di Savona
E TEARDO DISSE…. <ABBASSO GARASSINI>
L’intervista fu rilascia a nove anni fa, ma è ricca di realtà e messaggi
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ESCLUSIVA- Intervista (senza rete) a Michele Del Gaudio, ex giudice
VENTI DOMANDE E RISPOSTE AD UN “TESTIMONE ECCELLENTE”
L’ultima pagina, mai scritta, della lunga stagione del teardismo
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L’IMPUTATO SICCARDI SCRIVEVA: IN PROVINCIA NON PASSAVA UN CHIODO
Il giochino, tra imprese, dei ribassi e spartizione di appalti
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Crack (tre miliardi) per l’ex socio di Teardo – Alpazur …vicina a Forza Italia – Intervista, a caldo, di Sandro Pertini
Il titolare della Larex abitava a Loano, l’azienda aveva sede a Boissano, in precedenza aveva dimorato a Pietra Ligure. Poi è sparito e non si conosce la sorte dell’inchiesta giudiziaria per il fallimento
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Riservata a chi non detesta documentarsi. Quando un giornale informava i lettori…
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