Dalla parte di De Magistris

L’Italia per bene è dalla parte di De Magistris vittima dei poteri criminali e della massomafia giudiziaria che controllano lo Stato. E’ un preciso dovere denunciare la corruzione della magistratura di regime asservita ai poteri forti e alla massoneria internazionale.
Lo Stato mafioso-camorristico ha sospeso a tempi di record lo scomodo Sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Prima lo hanno costretto a dimettersi da magistrato per le scomode inchieste sui rapporti tra mafia, politica e massoneria. Ora vogliono impedirgli anche di fare il Sindaco di Napoli, calpestando la volontà popolare. Il prefetto della città, Francesco Antonio Musolino, dopo avere ricevuto copia della sentenza di primo grado che condanna a un anno e tre mesi per abuso d’ufficio l’ex pm nel processo “Why Not”, nonostante la palese illegittimità della condanna, peraltro sub judice, ha deciso sbrigativamente che Luigi De Magistris verrà sospeso dalla carica di primo cittadino. E’ la conferma di un complotto ad orologeria in danno di un uomo coraggioso che ha incarnato prima come magistrato e poi come Sindaco gli ideali di uguaglianza e giustizia sociale dell’Italia onesta, seguendo le orme di Falcone e Borsellino. Il Sindaco De Magistris, che per noi e per tutti i napoletani per bene rimane tale, ha ribadito che non ha alcuna intenzione di dimettersi dalla carica e che la sentenza è indegna e sarà annullata in appello. E che, se costretto farà «il sindaco in strada». In effetti ha ragione: ci sono “fior di delinquenti nella magistratura” e risulta del tutto ingiustificato sul piano processuale che l’abnorme condanna dell’ex P.M. di Catanzaro sia giunta dal Tribunale di Roma, la cui incompetenza territoriale ex art. 11 c.p.p. è ben nota anche agli studenti del primo anno di scienze giuridiche e alla casalinga. Ma questa è la giustizia italiana: forte con i deboli debole con i forti.
Vedi l’intervista di Fazio e Gramellini a Luigi De Magistris su Rai tre:

Sosteniamo Luigi De Magistris e mobilitiamoci per fermare i disegni criminogeni governatvi e del C.S.M. e dell’Associazione Nazionale Magistrati.

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