Correva l’anno 2011, giorno 10, del mese di maggio, nell’infausta era del ventennio dell’ex Cavaliere dell’Apocalisse, quando sul quotidiano filoberlusconiano “Libero”, apparve un articolo a comando, a firma anonima “A. Sca.”, dall’eloquente titolo: “un pazzo aggredisce Berlusconi”, finalizzato con tutta evidenza a screditare la reputazione e l’immagine di Pietro Palau Giovannetti, Presidente di Avvocati senza Frontiere e della scomoda Associazione Movimento per la Giustizia Robin Hood, il quale, invero, Berlusconi non l’aveva neppure visto, e l’aggressione l’aveva solo subita.
La scandalosa aggressione, subita da Pietro Palau Giovannetti, ad opera di due agenti della Digos, come molti potranno ricordare, fece il giro dei web e dei telegiornali di tutto il mondo, che ripresero in diretta il brutale fermo illegale nei confronti del Presidente dell’Associazione no profit Avvocati senza Frontiere – Movimento per la Giustizia Robin Hood, mentre cercava pacificamente di fare presente alla claque dell’ex Presidente del Consiglio, che i veri abusi giudiziari sono quelli di cui nessuno parla, nei confronti degli anziani sfrattati dalle case popolari dell’Aler, dei fallimenti e delle aste giudiziarie pilotate dalla mafia giudiziaria, per favorire le banche e i partiti di regime che controllano il business della giustizia (tra i tanti video e articoli vedasi ad esempio: youtu.be/lMVy5VMhxRY – youtu.be/SomtfHFN6NQ www.lavocedirobinhood.it/Articolo.asp?id=216 ).
Oggi, nel giorno della decadenza dell’ex Premier, le frasi ingiuriose e non veritiere contestate dalla Procura di Milano per cui il Gip, respingendo ogni infondata eccezione di incompetenza territoriale, ha disposto il rinvio a giudizio di Belpietro, quale direttore responsabile, e dell’articolista, identificato in Andrea Scaglia, sono le seguenti: “Tutti i pazzi portano a Silvio… Palau Giovannetti come ogni lunedì appostato davanti all’uscita laterale del Palazzo di giustizia milanese. L’esagitato di turno… si guadagna il quarto d’ora di celebrità”; “è agitatore – qualcuno preferisce provocatore – in servizio permanente effettivo”; “è avvocato… Dichiara di aver subito oltre 750 procedimenti penali e richieste risarcitorie miliardarie. Parla di procedimenti farsa istruiti a suo carico dalle procure di mezza Italia, come anche di due singolari perizie psichiatriche”; E insomma ha accumulato anni di condanna tanto che adesso rischia davvero la cella”.
E’ stato in buona sostanza accolto l’intero impianto accusatorio di Avvocati senza Frontiere, secondo cui l’articolo dal titolo: “Al circo del Tribunale un pazzo aggredisce Berlusconi”, contiene notizie completamente false, tali da far apparire la vittima dell’unica vera aggressione realmente accaduta quel dì, in occasione del processo Mills, come “pazzo” e/o “provocatore in servizio permanente effettivo”, che addirittura “ogni lunedì” si sarebbe “appostato davanti all’uscita laterale del Palazzo di Giustizia del tribunale milanese”.
Pseudonotizie artatamente costruite dall’articolista – si legge nella querela disponibile on line – per denigrare ancor più gravemente l’immagine pubblica delle Associazioni espressamente citate nell’articolo e la persona del loro legale rappresentante, Dott. Pietro Palau Giovannetti, quali l’avere “aggredito” il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riferendo, tra l’altro, fatti e circostanze del tutto estranei alla cronaca del giorno, che non hanno alcun collegamento con quanto realmente avvenuto all’uscita del Tribunale e con le dichiarazioni effettivamente rese da Pietro Palau Giovannetti, tuttora in rete, che sono di dominio pubblico.
Un’evidente operazione di discredito a livello mediatico, concertata ed attuata per smorzare il clamore suscitato dall’aggressione subita dagli Agenti della Digos, nei confronti della vera vittima, ovvero per «disincarnare» [utilizzando l’espressione utilizzata dai cugini de “Il Giornale”, in altro calunnioso articolo], “la nuova icona del popolo filo-giudici “…
Nella denuncia-querela, tra l’altro, si legge che Pietro Palau Giovannetti, da oltre 25 anni, ha prestato la sua vita al fine di affermare la Giustizia, libera da ogni condizionamento, potere, collusione di natura politico-affaristica, risultando tali attività evidentemente scomode a chi opera per arrestare la crescita della legalità e la piena attuazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alle legge.
In quest’ottica, nella nota diffusa da Avvocati senza Frontiere, il diritto all’informazione è perciò strumentale all’affermazione della legalità, nonché alla soddisfazione dei bisogni di giustizia sociale e uguaglianza di fronte alla legge, nella specie rappresentati da una corretta e plurale informazione sulle attività di Associazioni, movimenti e organizzazioni non governative che si adoperano per il rispetto dei diritti umani, svolgendo una funzione critica rispetto agli schieramenti ideologici e all’informazione dei gruppi di potere dominanti, che malvedono chi è indipendente dai partiti.
La libertà di stampa non deve più venire utilizzata ad usum delphini per manipolare le coscienze, censurando le voci “fuori dal coro”, secondo quanto immaginato nel piano Rinascita della P2, che è oggi di fatto penetrato nel tessuto connettivo dell’informazione, allo scopo di condizionare il sistema politico italiano, assoggettando i cittadini a forme di governo sempre più autoritarie.
Thomas Jefferson, autore dell’emendamento alla Costituzione, allegata alla dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, che garantisce l’assoluta libertà di stampa e d’espressione del libero pensiero, nel 1785 ebbe a dichiarare: “Un governo dispotico deve sempre mantenere una sorta di esercito permanente di giornalisti e scrittori che, senza alcun riguardo per la verità o quella che dovrebbe essere la verità, mettano sui giornali quello che potrebbe servire ai suoi ministri. Questo è sufficiente ad ingannare la massa popolare che non ha così più i mezzi per distinguere il falso dal vero”.
Nonostante il dovuto rinvio a giudizio, siamo favorevoli alla depenalizzazione di tutti i reati ideologici, compresa la calunnia, a patto che si adottino misure e sanzioni più severe, anche da parte degli Ordini professionali dei giornalisti, volte a garantire una informazione libera e corretta e una esemplare censura dei comportamenti contrari alla verità, ponendo al pubblico ludibrio quella stampa prezzolata che si presta ad organizzare campagne diffamatorie verso chiunque sia inviso a poteri dispotici e corrotti.
Per ulteriori info: http://it.wikipedia.org/wiki/Avvocati_senza_frontiere
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