MASSOMAFIA E TSO A PERUGIA
Pubblichiamo il toccante appello della Dr.ssa Maria Rosaria Morra, apparso sui muri adiacenti al Palazzo di Giustizia di Perugia, alcuni anni fa, a seguito del quale è stata internata in manicomio e sottoposta a “trattamento sanitario obbligatorio” (T.S.O.).
All’incredibile odissea di Maria Rosaria Morra, nota commercialista, che ebbe il coraggio di denunciare il malaffare locale e le complicità della magistratura perugina, diede qualche tiepido eco, solo, la stampa locale, con un articolo apparso sul Corriere dell’Umbria, l’8.9.98.
Toccati dallo spessore morale e della sincerità dell’appello, non ancora raccolto da nessun giudice…, riteniamo doversoso segnalare l’emblematico caso dove la corruzione si serve di giudici e medici compiacenti per assecondare i propri fini diabolici.
Dopo oltre 13 anni di inerzia della magistratura dalla pubblicazione del caso sulla stampa locale e sul nostro sito internet si è fatto vivo il marito dell’avvocato citato dalla dr.ssa Morra, apostrofandola come una pazza, e minacciando denunce nei nostri confronti, ove non avessimo provveduto a cancellare il nome del ritenuto “infidelis procurator“, cosa di cui lo accontentiamo, seppure trattasi della mera riproduzione del testo di una denuncia apparsa su tutti i muri di Perugia e sui quotidiani locali.
A questo punto, insistiamo per la riapertura del caso, anche ai sensi dell’art. 414 c.p.p., ove le indagini fossero state eluse o insabbiate, riservando di costituirci parte civile, a tutela di interessi diffusi dei cittadini vittime di abusi sanitari e malagiustizia.
“Cercasi disperatamente un giudice che ha scelto di fare il giudice perchè crede pronfondamente nella Giustizia…
Caro Palazzo di Giustizia, sai ho dovuto attaccare un volantino proprio sul tuo portone. Ma credimi non sarò certo stata io ad insudiciarti con un foglio bianco che dice una verità.
Il mio avvocato xxxxxx xxxxxxx mi ha venduto alle controparti e la cosa è dimostrabile. L’ho denunciata, per infedele patrocinio ma i giudici hanno archiviato tutto.
Caro Palazzo di Giustizia di fuori sei tanto bello, ma di dentro sei brutto come una pancia piena di malattie.
Dentro la tua pancia ci sono tanti corridoi come budelli, scale, cunicoli, con tanti animaletti che vanno su e giù come nei disegni di Escher, dove ci sono scale e scalette con tanti omini che salgono e scendono da scale che non portano da nessuna parte, coccodrilli che sbucano da un foglio, per poi rientrarci come per incanto. Omini che guardano su grandi libri, dove c’è scritto tutto e il contrario di tutto, li chiamano i libri della legge, poi usano quelle leggi secondo i personaggi delle storie e la convenienza del momento. Caro Palazzo di fuori sei tanto bello, sei rimasto come tanto tempo fa, come quando ti nominarono Palazzo di giustizia, e magari allora le intenzioni erano buone. Adesso invece con tutte le trasformazioni interne che ti hanno fatto, sei tanto strano! Dentro di te ci si sente smarriti. Sei scollegato, poco pratico, un labirinto scomodo, parti moderne, parti antiche, scoordinato, disarmonico, sconfortante. Ti hanno scomposto tutto e del Palazzo originale, conservi solo la facciata.
Io non so alla fine cosa venga fuori da quella tua grande pancia, ma quello che ho sentito io, PUZZAVA!
Maria Rosaria Morra
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