SENTENZA MASTROGIOVANNI. Una sentenza pionieristica da una parte e di compromesso all’italiana dall’altra, che rende giustizia solo a metà. Se infatti la sentenza si pone come una pietra miliare capace di abbattere il muro di omertà in materia di responsabilità medica e di misure di contenzione, purtuttavia non è stata in grado di far piena luce sulle pratiche medievalistiche in essere presso il lager psichiatrico di Vallo della Lucania che coinvolgevano tutto il personale sanitario, invece incomprensibilmente assolto.
Il Giudice nella pregiudievole situazione ambientale del Tribunale di Vallo della Lucania ha mostrato comunque notevole coraggio nel prendere le opportune distanze dal P.M. Martuscelli che aveva cercato di demolire l’impianto accusatorio originario, svolgendo le difese dei medici, sebbene la sentenza abbia poi inflitto pene molto lievi che corrispondano più o meno a quelle richieste dallo stesso P.M., il quale aveva modificato i capi d’accusa configurando il solo reato di omicidio colposo, facendo decadere l’accusa di sequestro di persona, chiedendo peraltro la condanna anche degli inferimieri… Avvocati senza Frontiere, pur dando atto trattarsi di una importante sentenza che, oltre a riconoscere il ruolo delle Associazioni no profit, quali parti civili, lascerà un segno, aprendo la strada ad una regolamentazione dei metodi di contenzione nei reparti di psichiatria e dei trattamenti sanitari obbligatori, preannuncia che proporrà appello, richiedendo al Procuratore Generale che faccia altrettanto affinché sia affermata la resposabilità anche degli infermieri quali esecutori di ordini illegittimi come alla Diaz di Genova per i fatti del G8.
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