Morta la vedova di Moro: rifiutò funerali di Stato
28 dicembre 2010
Eleonora, vedova dello statista Dc ucciso dalle Brigate rosse, è morta a quasi 95 anni.
In polemica con i vertici Dc rifiutò i funerali di Stato per il marito. Oggi pomeriggio i funerali a Torrita Tiberina, sarà sepolta accanto all’ex leader democristiano che aveva il sogno di cambiare la giustizia.
Roma – È morta Eleonora Moro, la vedova di Aldo Moro, lo statista democristiano ucciso dalle Brigate rosse. Aveva quasi 95 anni. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio Torrita Tiberina, il paese dove è sepolto l’ex leader democristiano. Eleonora Mora sarà sepolta accanto al marito. La signora Chiavarelli aveva sposato Moro nel 1945 e da lui aveva avuto quattro figli: Maria Fida, Agnese, Anna e Giovanni. Quando Moro fu assassinato dalle Brigate rosse nel 1978, dopo 55 giorni di prigionia, rifiutò i funerali di Stato in polemica con i vertici della Dc che accusava di non aver voluto trattare per salvare la vita al marito.
L’ultima lettera dello statista
Nell’ultima lettera prima della uccisione Moro si rivolge sempre a sua moglie Noretta, la “dolcissima Noretta”, alla quale non nasconde la consapevolezza della fine: “Dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo – scrive Moro – siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Per il futuro – prosegue Moro – c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienimi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta. Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo”.
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