Corruzione, arrestati in Molise agenti e carabinieri

Campobasso, è finito in carcere anche il comandante dell’Arma

Otto esponenti delle forze dell’ordine e un avvocato (ex carabiniere) sono stati arrestati in Molise per associazione per delinquere, truffa e rivelazione di segreti d’ufficio. L’inchiesta, denominata «black hole» ha portato alla luce un vero e proprio «corpo separato» nella sezione della polizia giudiziaria presso la procura di Larino, un piccolo centro in provincia di Campobasso.
Stando alle accuse, gli arrestati avrebbero favorito alcuni indagati di un’altra inchiesta, quella che ha smantellato i vertici della sanità nel Basso Molise. Le indagini avevano preso avvio nel 2003 dopo il ritrovamento di un’ecografo dell’ospedale di Termoli nello studio privato del primario di ginecologia, Patrizia De Palma (moglie dell’allora sindaco, Remo Di Giandomenico, ex deputato dell’Udc). La donna era stata arrestata insieme ad altre dieci persone e altre 23 erano state indagate, in attesa della richiesta di rinvio a giudizio. Fra gli arrestati, allora, era finito anche un manager dell’Asl. A vario titolo, le persone finite nell’inchiesta sulla malasanità sono accusate anche di sfruttamento dell’immigrazione clandestina e pratica di aborti illegali.
Nel proseguire l’inchiesta, il procuratore di Larino, Nicola Magrone, si sarebbe accorto che poliziotti e carabinieri, da lui incaricati di svolgere indagini, avrebbero agito rivelando sistematicamente i segreti d’ufficio e occultando alcune prove degli illeciti nelle gestione della sanità molisana. In pratica, poliziotti e carabinieri avrebbero costituito una vera e propria “lobby” che lavorava, «non alle dipendenze, ma contro la procura». Il gruppo di arrestati, secondo il procuratore, era capace «di far propri interi comparti istituzionali, occupandone i gangli vitali, dalla Asl al Comune di Termoli, ed estendendo le proprie infiltrazioni in variegati settori, dagli appalti alle assunzioni presso uffici pubblici».
L’arresto più clamoroso è quello di Maurizio Coppola, comandante provinciale dei carabinieri di Campobasso. L’ufficiale non se l’aspettava, a dimostrazione che l’inchiesta a suo carico è stata condotta con la massima discrezione. Infatti è stato sorpreso nel cortile della caserma mentre era intento a coltivare il suo hobby, quello di riparare automobili di “modernariato”. Con lui sono finiti in carcere l’ex comandante dei vigili urbani di Termoli, Ugo Scarretta; l’avvocato Ruggero Romanazzi (carabiniere fino ad alcuni anni fa ed ex difensore di Remo Di Giandomenico); Raffaele Esposto, già maresciallo dell’Arma; Luigi Soccio, appuntato scelto presso la stessa compagnia; Michele Tenaglia, sovrintendente della polizia alla procura di Larino e altri appartenenti alle forze dell’ordine. L’esecuzione dell’ordinanza, firmata dal Gip Roberto Veneziano, è stata affidata sempre a polizia e carabinieri, a dimostrazione della fiducia che la magistratura di Larino continua ad avere verso queste istituzioni.

da espresso.it

Lascia un commento


NOTA - Puoi usare questiHTML tag e attributi:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>