LETTERA APERTA AL DOTT. G. TINEBRA PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA DI CATANIA
Ho inviato la sotto riportata missiva al Dott. Giovanni Tinebra – Procuratore Generale della Repubblica c/o la Corte d’Appello di Catania – a mezzo RACC.A.R. n.136398972120 del 14/10/2010.
In allegato i quattro esposti presentati al Dott. G. Tinebra.
Sono disponibile a fornire altri documenti se richiesti.
Desidero dare adeguata risonanza e diffusione al mio caso di “continuata, denegata Giustizia”!
Distinti saluti.
Giovanni Pancari
Corso Sicilia, 71
95131 Catania
tel.: 095327245
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S.E. Dott. Giovanni Tinebra – Procuratore Generale c/o Corte d’Appello di Catania e altri.
Catania lì, 13-10-2010.
Egr. Dott. G. Tinebra,
la presente per esprimerLe la mia cocente delusione per come Lei ed il Suo ufficio ha trattato la mia vicenda per la seconda volta. La prima, come Lei ben sa, risale al 11/06/2007, e anch’essa non ebbe alcun seguito.
Ciò mi spinge ancor più a perseverare nella mia lotta. In un modo o nell’altro otterrò Giustizia !
I torti, le angherie e le sopraffazioni da me subiti nel corso degli anni (oltre 4 decenni!), sono tutti nero su bianco: esistono e sono state fornite alla Magistratura, le prove di ogni mia lagnanza, eppure, incredibilmente, Lei (ed il Suo ufficio), come altri, non si è mosso.
Ha preferito ignorare, non vedere, passare oltre, schierandosi, così, apertamente con il “clan” Iacono, protetto, evidentemente, oltre che dai politici, anche dalla Magistratura.
— Sono state fornite le prove del blocco imposto dalla mafia delle famiglie Iacono, di Vittoria e Catania, sul mio patrimonio e su quello di mia moglie;
— sono state fornite le prove delle connivenze, col clan Iacono, di alcuni uomini delle Istituzioni, degli Uffici Statali, della Forza Pubblica, delle Associazioni Antimafia, ecc.;
— sono state fornite le prove di connivenze di alcuni magistrati col “clan” Iacono, ma ogni denunzia da me (e da mia moglie) presentata nel corso di oltre 40 (quaranta!) anni, è stata sempre disattesa ed elusa.
Eppure erano tutte corredate di prove (perizie tecniche giurate, foto ed indirizzi, numeri di targa, nomi e cognomi, registrazioni telefoniche asseverate, dichiarazioni di testimoni, ecc.) che, se non ignorate, avrebbero portato immancabilmente ai responsabili.
Se, pur in presenza di valide prove, dovessero ancora sussistere dubbi sulla credibilità di alcuni fatti da me denunciati (corruzioni, omertà, minacce, violenze) basterebbe dare una scorsa al libro, da me omaggiatoLe (“L’affare Pancari di Vittoria. Odi politici, intrighi e violenze dopo l’Unità d’Italia – 1871/1877. “, autore l’on. Paolo Monello, studioso ed esperto di storia locale e nazionale), per dissolverli e fare delle circostanze, apparentemente incredibili, dei fatti “veri” !!!
A questo proposito Le richiamo, per intero, il contenuto del mio esposto, a Lei presentato, portante la data del 30/11/2009 procedimento n.39/09 Reg. prot., (a Sua conoscenza già dal giorno del nostro incontro avvenuto il 26/11/2009), a cui fanno seguito i contenuti di quelli del 19/01/2010, del 11/02/2010 e del 09/07/2010, ove sono riportate parzialmente una incredibile quantità di scorrettezze, incoerenze ed assurdità, messe in atto dalla Magistratura (e altre Istituzioni) che hanno avuto come unico effetto quello di coprire il “clan” Iacono e consentire che il criminale intento di togliermi tutto (immobili, mobili, valori, ecc.), fosse portato a termine.
Le riporto anche, per Sua migliore conoscenza, una parte, degli esposti, segnalazioni, denunzie, ecc. che io e mia moglie abbiamo presentato nel corso di oltre 40 (quaranta!) anni:
1) denuncia contro ignoti (soggetti individuabili) del 29-09-1992, n.6524/92 R.G.N.R. presentata al Procuratore della Repubblica di Ragusa per deviazione di acque, minaccia di morte (23-09-1992, h.21,15 c.a.), pascolo abusivo, danneggiamenti al mio fondo Tremolazza, confinante col fondo Buffa del sig. Iacono Ferdinando. I fondi fanno parte entrambi della R.N.O. Pino d’Aleppo.
Non se ne fece nulla fino alla 2^ denuncia del 1993. (v.: n.2 a seguire)
2) denunzia contro il sig. Iacono Ferdinando presentata al Procuratore della Repubblica di Ragusa il 27-11-1993 n.7197/93 R.G.N.R. per deviazione di acque e danneggiamenti, destabilizzazioni volontarie, ecc., al mio fondo Tremolazza confinante col fondo Buffa del sig. Ferdinando Iacono, siti nella R.N.O. Pino d’Aleppo. Riunita alla denuncia n.6524/92 R.G.N.R. (v. sopra n.1) dal Pretore di Ragusa all’udienza dibattimentale del 09/07/1998 .
Condannato in 1° grado e pena riconfermata in Appello.
Unica condanna subita dallo Iacono, però solo per deviazione di acque!
3) denunzia contro ignoti (noti da identificare – soggetti (facilmente) individuabili) presentata alla Procura di Ragusa il 31-12-1997, n.310/1998 R.G.N.R. per danneggiamenti (sbarramenti all’accesso al fondo, incendio, costruzione di una stradella in terra battuta che diparte dal confine col fondo Buffa – proprietà Iacono Ferdinando -, omissioni di atti d’ufficio, minaccie, deviazione di acque, lavori di spostamento terra e creazione non autorizzata di un laghetto artificiale, pascolo abusivo, ecc.) e altri reati, tutti consumati all’interno della R.N.O. Pino d’Aleppo (!), con lo scopo di impedire le vendite, e “legati da un unico, più ampio, disegno criminoso già iniziato da tempo ed almeno dal 1989”.
Il Procuratore della Repubblica, dott. Agostino Fera, il 29-01-2003, chiede l’archiviazione.
Il GIP, dott. Vincenzo Saito, il 12-03-2003, decreta l’archiviazione perché “i reati sono prescritti”.
Le indagini (?) sono terminate dopo ben 6 anni e non è stata considerata la continuità (!) degli illeciti penali.
E tutto finisce!
4) denuncia contro ignoti (noti da identificare, soggetti individuabili) presentata alla Procura della Repubblica di Catania il 08-01-1998, n.480/1998 R.G.N.R. per molestie e minaccia di morte (nella quale viene, fra l’altro, utilizzato il termine “sbirru” = “spione”, che deve essere punito per avere denunciato “soggetti individuabili”). Ricevetti, infatti, la minaccia dopo soli 6 giorni dalla presentazione della denuncia di cui al superiore n.3.
Si avvicendano ben tre PM (dott.ssa Scalise, dott.ssa Pellizzeri, dott.ssa L. Di Gesu) tanto che le indagini si sono chiuse dopo oltre 7 anni!
La denunzia viene archiviata il 13-07-2006 perchè “Considerato che il fatto in oggetto del presente procedimento (minaccia di morte) è di particolare tenuità in quanto, avuto riguardo alla esiguità del danno e del pericolo che ne è derivato per la persona offesa, nonché la sua occasionalità ed il modesto grado di colpevolezza dell’indagato, non pare giustificato l’esercizio dell’azione penale” (sic!)
Una seconda minaccia di morte (che conteneva sempre il termine “sbirru” !), è stata da me ricevuta il 13-01-1998 (dopo appena 5 giorni dalla presentazione di questa denuncia), e fu portata immediatamente alla conoscenza del PM dell’epoca, dott.ssa Scalise. (v.: n.8 esposto a Tinebra).
E’ evidente che le notizie delle presentazioni delle due denuncie sono trapelate sia dalla Procura di Ragusa (per la prima denuncia) e sia dalla Procura d Catania (per la seconda denuncia)!!!
Le Procure “colabrodo” reiterano le loro tradizioni, così come per le indagini per la 2^ segnalazione alla DNA. (per la fuga di notizie, vedere anche n.15 a seguire).
5) denuncia contro Marianna Pancari, presentata alla Procura di Ragusa il 10/10/2000 n.4574/00, R.G.N.R. per diffamazione.
Il PM richiede l’archiviazione perché “ — il reato di calunnia si è estinto per prescrizione, essendosi consumato l’11.11.1992 data in cui è stata presentata querela alla Procura dell Repubblica.
–- la querela di falso datata 23.3.2000 cui fa riferimento Pancari Giovanni Battista è atto di natura esclusivamente civilistica che non ha alcun rilievo penale.” (sic!)
Il 18/02/2004 il GIP, dott.Vincenzo Ignaccolo, dopo una “logorroica” motivazione, dichiara, sul punto, “inammissibile l’opposizione”, accettando la tesi del PM, a dir poco “illetterato”, secondo cui la 2^ denuncia (“denuncia civile di falso”), da me subita per lo stesso ipotetico reato della 1^, aveva natura prettamente civilistica !
In entrambe le denuncie, furono eseguite CTU che confermarono, con assoluta certezza, l’autenticità delle firme che nelle denuncie si asserivano “false”!!!
6) denunzia contro dott.agr. Alberto Fasiol (figlio di mia sorella Marianna Pancari e tecnico del mio confinante, sig. Iacono Ferdinando) presentata alla Procura di Ragusa il 15/09/1998, n.5084/98 R.G.N.R. per il reato di cui all’art.637 c.p. e per ogni ulteriore illecito che sarà riscontrato (falsità della consulenza tecnica redatta a favore di Iacono Ferdinando, mio confinante).
Assolto.
7) denuncie per opere abusive nella riserva Pino d’Aleppo del 24-07-1999 del 09-09-1999 e del 20/10/1999, rispettivamente: n.380/99 N.N.R. + n.440/99 N.N.R. + n.1190/99 R.G.N.R.
Archiviata il 07/10/2000 perché “non sussistono elementi di ..illegibile..”.
8) denuncia contro ignoti presentata alla Procura della Repubblica di Ragusa (e ai CC. di Vittoria e ai VV.UU. di Vittoria) il 03-02-2000 (04-02-2000) n.837/2000 R.G.N.R. per i ripetuti atti vandalici, danneggiamenti e furto nel Palazzo di Vittoria, sito in pieno centro, e atti criminosi legati da un unico filo conduttore.
Richiedo, altresì, che si effettui la vigilanza e il controllo del territorio (art.42 della Costituzione).
Il PM, dott. Corrado Fasanelli, il 25-10-2000 chiede l’archiviazione perché dalle indagini (?) “non sono emersi elementi utili per l’identificazione dei responsabili o comunque per l’ulteriore prosecuzione delle indagini preliminari”.
Il GIP, dott. Vincenzo Ignaccolo, il 18-01.2001 archivia perché “non sono stati identificati i responsabili e che non si prospetta allo stato l’utilità di ulteriori indagini.”
E tutto finisce senza che io fossi stato mai sentito!
9) denuncia contro Provincia Regionale di Ragusa del 05-10-2002 (07-10-2002) n.2817/2002 R.G.N.R. presentata alla Procura della Repubblica di Ragusa per allargamento di strada provinciale che attraversa il mio fondo Tremolazza, già compromesso da degrado ambientale, sito nella R.N.O. Pino d’Aleppo.
Dopo le indagini espletate dal M.llo Salvatore Cugnata (definito “super partes” dal PM, dott.ssa Monego nella denuncia n.277/2004 R.G.N.R. del 05-01-2004 (27-01-2004) e autodefinitosi“esperto delle questioni Pancari-Iacono” !), il PM, dott.ssa Nicoletta Mari, il 22/05/2003, chiede l’archiviazione “ritenuto che la notizia è infondata perché non emergono estremi di reato”. Il GIP, dott. Vincenzo Saito, il 27/08/2003 decreta l’archiviazione perché “difettano elementi di reato”.
10) denuncia contro il sig. Iacono Ferdinando presentata alla Procura della Repubblica di Ragusa il 05-01-2004 (27-01-2004) n.277/2004 R.G.N.R. per danneggiamenti di vario genere e natura al fondo Tremolazza, stravolgimento dell’assetto naturale dei luoghi, danneggiamento aggravato ex art.635 comma 2° nn.4 e 5 c.p. e deturpamento di bellezze naturali con conseguente disastro ambientale, ecc.
Tutti fatti, commessi nella R.N.O. Pino d’Aleppo.
Il PM, dott.ssa Monica Monego, il giorno 08-11-2004 chiede l’archiviazione perché: “rilevato che dalle indagini espletate è emerso che l’attività posta in essere dall’indagato e lamentata dal querelante, si è svolta in forza di precise autorizzazioni amministrative (?); ritenuto, pertanto che la condotta di danneggiamento non sia sostenuta dall’elemento psicologico, … illeggibile…. al più condotte colpose suscettibili di pretese risarcitorie in sede civilistica”. Alla mia opposizione del 17-02-2004 fa seguito il decreto di archiviazione del GIP, dott. Vincenzo Saito, del 03-03-2005 perché: “difettano elementi …illegibile………….ai sensi dell’art. 125 …… anche per le osservazioni … illegibile …, mentre l’opposizione proposta è all’evidenza inammissibile e infondata” .
Un esame di laboratorio delle acque del mio fondo Tremolazza, effettuato a breve da interessati al suo acquisto, attestò la presenza di “coli fecali, streptococchi fecali, ecc.”, sbugiardando le indagini svolte e la conseguente motivazione dell’archiviazione della denunzia. (v.: n.3, esposto a Tinebra)
E’ da notare che le indagini, ancora una volta, furono affidate al “super partes” (a dire della dott.ssa M. Monego), M.llo Salvatore Cugnata (che si autodefinisce “esperto delle questioni Pancari-Iacono”)!
Tutto finito!
11) denuncia contro ignoti datata 03-03-2005 (07-03-2005), n.332/2005 R.G.N.R. inviata al Procuratore della Repubblica di Ragusa (e al Commissariato di P.S. di Vittoria), per ennesimo scasso con furto nel mio palazzo sito in Vittoria.
Il PM, dott. Agostino Fera, il 17-05-2005 ne chiede l’archiviazione perché “le indagini attivate non hanno consentito di identificare gli autori del fatto criminoso né, a tal fine, appare utile intraprendere ulteriori percorsi investigativi”.
Il GIP, dott. Vincenzo Saito, archivia perché “non sono stati identificati i responsabili (!) e che non si prospetta allo stato l’utilità di ulteriori indagini.”
Tutto finito!
12) denunzia contro ignoti (noti da identificare-soggetti individuabili) datata 02-08–2005 (18-08-2005) n.2385/2005 R.G.N.R. presentata alla Procura della Repubblica di Ragusa, per: furto, danneggiamenti, destabilizzazioni, minacce, intimidazioni (p.es.: arca sepolcrale rinvenuta all’interno del mio palazzo di Vittoria; 5 morti ammazzati scaricati nel cortile del caseggiato del mio fondo Tremolazza con conseguente fuga dei promittenti compratori; cane appeso ad un albero all’ingresso dello stesso fondo; ecc.), tentato omicidio (o, comunque, violenza privata), esistenza di un ampio progetto criminoso volto ad impedirmi le vendite, ecc.!
Il PM, dott. E. Di Quattro, richiede l’archiviazione il 22-09-2005 (dopo appena 35 gg. dalla data di carico alla Procura) perché “le indagini attivate (?) non hanno consentito di identificare gli autori del fatto criminoso né, a tal fine, appare utile intraprendere ulteriori percorsi investigativi”.
Il G.I.P., dott. Vincenzo Ignaccolo, decreta l’archiviazione il 22/11/2005 perché “non emergono elementi per attribuire le responsabilità a persone note” (!).
Il tutto in poco più di un mese ivi compreso il periodo feriale del mese di Agosto e avendo anche fornito il numero di targa di uno dei tre mezzi (moto, auto, fuoristrada) che ci sbarrarono la strada all’uscita dal fondo Tremolazza!
E tutto, come sempre, finisce!
13) denuncia contro ignoti (noti da identificare) datata 02-08-2005 (18-08-2005) n.640 e 946/2005 R.G.N.R. presentata alla Procura della Repubblica di Ragusa (la stessa denuncia di cui al superiore n.12, n.2385/2005 R.G.N.R.) per: asporto di parti fisse, furto, danneggiamenti, destabilizzazioni, minacce, intimidazioni (p.es.: arca sepolcrale; 5 morti ammazzati scaricati nel cortile del caseggiato del mio fondo Tremolazza; cane appeso ad un albero; ecc.), fuga dei promittenti compratori, tentato omicidio (o, comunque, violenza privata), esistenza di un ampio progetto criminoso volto ad impedirmi le vendite, ecc.!
Il PM è, però, il Procuratore della Repubblica, dott. Agostino Fera che, dopo avere richiesto ed ottenuto una proroga di 6 mesi alle indagini, chiede l’archiviazione in data 10-03-2006 (deposito in Cancelleria il 27-09-2006) perché “le indagini attivate (demandate ai VV.UU. di Vittoria! – v. n.27 a seguire) non hanno consentito di identificare gli autori del fatto criminoso né, a tal fine, appare utile intraprendere ulteriori percorsi investigativi”.
Il GIP, dott.vincenzo Ignaccolo, decreta l’archiviazione il 10-10-2006.
La mia denuncia del 02-08-2005 R.G.N.R. (v.: superiore n.12) viene iscritta e istruita per ben tre volte dalla stessa Procura (n.2385/2005 R.G.N.R. n.640 R.G.N.R. e 946/2005 R.G.N.R.)!
E tutto finisce!
14) 1^ segnalazione alla DNA di Roma del 18-08-2005 (15-09-2005), n.224/05 R.G.N.R., per impossibilità a vendere (v.: n.2 esposto presentato al Procuratore Generale di Catania, dott. G. Tinebra, il 30-11-2009).
La DNA delega la Procura Antimafia di Catania a esperire indagini per accertare eventuali infiltrazione mafiose. Viene incaricato il dott. F. Falzone che, dopo aver delegato la Squadra Mobile di Ragusa, riferisce alla DNA (23-12-2005) che si tratta di “diatribe familiari ……. e di interessi particolari di proprietari di fondi confinanti alle proprietà del Pancari” i cui “fatti non sono connessi alla criminalità organizzata”(!). Alla richiesta di archiviazione del PM di Ragusa, dott. E. Diquattro, del 10-02-2006 (17.02-2006), perché “le indagini svolte (?) non hanno consentito di identificare gli autori del reato” segue il decreto di archiviazione del 22/03/2006 con le seguenti motivazioni: “gli eventi esposti appaiono estremamente confusi e tali da non consentire di formulare …illegibile… ipotesi di penale responsabilità a carico di alcuno, senza dire che per diversi fatti ogni eventuale ipotesi di reato, risalenti nel tempo, risulta estinta per prescrizione.” !
Anche in questa archiviazione non si tiene conto della “continuità” dei fatti criminosi!
E tutto finisce !
15) 2^ segnalazione alla DNA di Roma del 08-10-2005 (23/11/2005), n.3957/05 R.G.N.C.R., per riaprire le indagini relative alla denuncia presentata a Ragusa il 02-08-2005 (18-08-2005) n.2385 R.G.N.R. (v. sopra n.12 e 13) e dalla stessa archiviata perchè “non emergono elementi per attribuire le responsabilità a persone note”.
La DNA di Roma delega la Procura Antimafia di Catania facendo espresso riferimento a sentire nuovi pentiti e riferendosi, inoltre, ad un allegato “supporto informatico” contenente dichiarazioni di pentiti a conoscenza della DNA, di cui però si è persa ogni traccia.
Viene incaricato sempre il dott. F. Falzone che, riunisce questa denuncia alla 1^ e invia nuovamente, per competenza, alla Procura di Ragusa (!). Dopo il risultato delle indagini svolte (?) a Catania dal dott. Falzone, perché nuovamente incaricato da Ragusa (!), questi, il 23-12-2005, riferisce alla Procura di Ragusa che si tratta di “beghe familiari” (come se ciò escludesse azioni criminose), mentre la denuncia riaperta dalla DNA viene archiviata a Ragusa (per la 2^volta!) il 22-03-2006 perché “gli eventi esposti appaiono estremamente confusi e tali da non consentire di formulare …illegibile… ipotesi di penale responsabilità a carico di alcuno, senza dire che per diversi fatti ogni eventuale ipotesi di reato, risalenti nel tempo, risulta estinta per prescrizione”!
Questa volta, però, le motivazioni sono, almeno, differenti da quelle della 1^ archiviazione. Inoltre l’archiviazione avviene in 4 mesi e non in 39 gg come la 1^!
Può la Procura di Catania demandare le indagini, per una denuncia “riaperta” dalla DNA di Roma, alla stessa Procura che l’ha già archiviata?
Tuttavia tutto finisce!
La notizia che erano in corso indagini da parte di due Procure (Ragusa e Catania), era nota al “clan” Iacono, in quanto, nel periodo in cui erano ancora aperte le indagini, fui avvicinato da certo ing. Gianfranco Barone (abitante a Siracusa ma originario di Vittoria) che, oltre a “consigliarmi” di lasciare tutto e andare via da Catania, mi disse anche:”….è inutile rivolgersi alla giustizia tanto ….. quando il movimento (indagini) finisce, tutto ritorna come prima..”.
E’ evidente che la notizia è trapelata o dalla Procura di Catania o da quella di Ragusa o da entrambe. A tal proposito vedere la denunzia del 08-01-1998, n.480/1998 R.G.N.R., da dove si evince un’ altra disonorevole fuga di notizie!
Se simili fatti avvengono, perché il mio caso, a dire di certi Magistrati, non è di rilevante criminalità?
Inoltre, a mio parere, sarebbe stato sufficiente sfruttare le dichiarazioni dei c.d. pentiti e, su tali basi, sentirne di nuovi, per venire a capo di tutta la vicenda. Dichiarazioni che, al contrario, o non sono state prese in considerazione, o comunque, non sono state bene utilizzate non avendomi informato e messe al vaglio di altri fatti a me noti!
Lasciarmi allo scuro delle dette dichiarazioni non mi ha consentito di potere decidere ulteriori azioni giudiziarie a tutela dei miei interessi!
16) denuncia contro ignoti (noti da identificare fra i confinanti del mio fondo Raffoscolaro), corredata da foto, datata 28-10-2005 n.3708/R.G.N.R. alla Procura di Ragusa (e CC. di Santacroce Camerina, Provincia Regionale di Ragusa, ecc.) e precisazioni del 29-11-2005 n.51/2006 R.G.N.R. ignoti, per l’apertura di un varco, demolizione del cordolo stradale, impedimento di accesso al mio fondo Raffoscolaro a causa di realizzazione di sbarramento con grossi tubi in ferro con le basi annegate in calcestruzzo interrati e chiusi da catenaccio, collocazione di due grossi massi sulla sede stradale atti ad impedire l’accesso al fondo ma, soprattutto, gravissimo pericolo per l’incolumità pubblica (utenti della strada).
I CC. di piazza Dante, in Catania, dopo avermi stilato verbale di sommarie informazioni (28-08-2007) in merito alla denuncia già da me riconfermata presso i CC. di piazza Verga (28-10-2005), in Catania, richiedono, per i CC. di Santacroce Camerina, i dati anagrafici dei confinanti a me noti. Quanto richiesto viene comunicato con racc.a.r. 155824185994 del 06-09-2007 anticipata via fax il 04-09-2007 al n.tel.:095322459.
Il PM, dott. E. Diquattro, chiede l’archiviazione perché: “rilevato che gli autori del reato sono rimasti ignoti (uno di due confinanti!) e che appaiono inutili ulteriori indagini” !
L’archiviazione pare basarsi esclusivamente su ambigue, distorte e fuorvianti comunicazioni della Provincia Regionale di Ragusa, fornite p.c. al Procuratore della Repubblica, datate 14-11-2005 prot.60443 e 16-02-2006 prot.11830.
A nulla è servita la mia precisazione (29-11-2005) alle comunicazioni della Provincia inviate p.c. anche al Procuratore e di avere fornito elenco di confinanti, unici possibili autori dei reati denunziati!
Ancora una volta, tutto finisce!
Allorquando gli indizi degli atti criminosi commessi per impedire la vendita delle mie proprietà possono far risalire al “clan” Iacono, ogni segnalazione o denuncia viene archiviata o abbandonata !
Infatti, potei rilevare gli illeciti di cui sopra durante una visita sui luoghi effettuata assieme a interessati, venuti appositamente da Roma, perché erano in corso trattative per le vendite !
Facile immaginare come si finirono le trattative !!!!!!!
17) Stralcio da sentenza civile n.129/2005, n.184 Cron. C.; n.232 Rep. nella causa per lesione di legittima da me (diseredato da mia madre!) intentata a mia sorella, Marianna Pancari (erede universale di mia madre e socia in affari di Iacono Ferdinando), emessa dal dott. Michele Duchi, Presidente del Tribunale di Ragusa:
“Nell’affrontare, dopo una vita intera impegnata a scrivere sentenze, l’ennesima defatigante controversia ereditaria fra discendenti di facoltosi possidenti, l’estensore non può non meditare sul vantaggio che la società e la giustizia in particolare avrebbero se i legislatori seguissero il buon consiglio del filosofo inglese Bertrand Russel, che giustamente riteneva l’istituto dell’eredità immorale e come tale da abolire. L’istituto è però ancora lì e quindi bisogna affrontare questo impegno di giustizia.” (sic!)
Parere di un alto Magistrato:
SENTENZA MICHELE DUCHI (n.129/2005) n.184 Cron. C.; n.232 Rep.:
Sentenza dichiarativa.
Tono della sentenza è totalmente accusatorio nei confronti dell’attore per cui è una sentenza fatta con animosità e non con spirito di giustizia.
Gran parte delle motivazioni sono espresse con criteri totalmente accusatori, degni di una requisitoria di un pubblico accusatore (PM).
Chiaro scopo di diffamare e di demolire.
18) denuncia contro ignoti datata 11-03-2006 n.353 R.G.N.R. presentata alla Procura di Ragusa (e ai CC. di Vittoria e al Prefetto di Ragusa) per furti con effrazioni delle finestre del mio palazzo sito in Vittoria, destabilizzazioni volontarie e danneggiamenti (demolizione di intonaci, abbattimento di alcune volte, asporto di intonaci con affreschi, ecc.), mancanza di sicurezza e di igiene nel quartiere (bottiglie, escrementi, rifiuti varii, ecc.). Tutti atti volti ad impedire le vendite e facenti parte di un più ampio disegno criminoso progettato e posto in essere da più persone d’accordo tra loro e l’illegittimo innalzamento dell’impalcatura, eretta attorno al palazzo dal Comune di Vittoria, ha favorito i detti atti delittuosi.
Il PM, Procuratore della Repubblica dott. Agostino Fera, il 09-06-2008, chiede l’archiviazione perché: “le indagini attivate (?) non hanno consentito di identificare gli autori del fatto criminoso”.
Non ho più saputo altro! So solo che, come sempre, non sono stato sentito, per cui non mi è stata data la possibilità di produrre prove, così come richiesto in denuncia!
E tutto finisce!
19) esposto al dott. Angelo Sinesio, vice-prefetto antimafia di Catania, datato 03-04-2006 e inviato con racc.a.r., n.129449740312, anticipata via e-mail, per ribadire le mie e sue convinzioni sui responsabili del blocco delle vendite del mio patrimonio e di quant’altro mi tormenta e mi perseguita (responsabili: la mia ex-moglie sig.ra Carmela Iacono, la sua famiglia d’origine, i miei figli e l’intero gruppo parentale Iacono, con particolare rilievo alla persona di Ferdinando Iacono). (v. n.3 dell’esposto al dott. Tinebra del 30-11-2009).
20) esposto del 08-08-2006 n.2757/2006 R.G.N.R. contro il Sig. Iacono Ferdinando per sconfinamento e occupazione di suolo demaniale, presentato al dott. Agostino Fera, Procuratore della Repubblica di Ragusa; al Genio Civile di Ragusa; al Prefetto di Ragusa; al Presidente della Provincia Regionale di Ragusa; al Comune di Vittoria; al Comune di Ragusa, ecc.
Il denunziato fu incriminato solo per sconfinamento nei confronti del mio fondo Tremolazza ma non per l’occupazione del suolo demaniale, per cui il processo, già iniziato, fu invalidato perché il mio esposto non era una denunzia ! Preciso che la richiesta di non luogo a procedere non fu avanzata dall’imputato ma dal PM! (v.: n.1 esposto al dott. Tinebra)
21) richiesta di intervento ai Prefetti di Palermo, Catania e Ragusa del 19-03-2007 (anche a firma dell’avv. F. Bocchieri) rimasta senza riscontro. (v. n.3 dell’esposto al dott. Tinebra del 30-11-2009).
22) 2^ richiesta di intervento ai Prefetti su detti del 30-04-2007, rimasta anch’essa senza riscontro.
23) reitera della su detta richiesta presentata a firma dell’avv. F. Bocchieri al Prefetto di Catania in data 04-07-2007.
Il dott.Marco Rota, Sostituto Procuratore della Repubblica c/o Tribunale di Ragusa incarica la Sezione P.G. Forestale di Ragusa e le indagini vengono affidate al solito M.llo, ora Commissario Superiore, Salvatore Cugnata (“super partes” ed “esperto delle questioni Pancari-Iacono”), il quale mi convoca (N°108/07 Reg.Sez.), per il giorno 22-10-2007, assieme al mio (?) legale dell’epoca, avv. F. Bocchieri, per essere sentito come persona informata sui fatti.
Il verbale fu “sofferto”: dovette essere stilato ben tre volte! Rifiutò anche alcuni documenti che volevo produrre, fra cui un ritaglio di giornale riguardante un incendio sviluppattosi “spontaneamente” nella cucina di un compratore del Palazzo ma che dopo l’incendio, altrettanto “spontaneamente” si dileguò!
Da allora non ho più saputo nulla !!!
24) denuncia contro la mia ex-moglie, sig.ra Carmela Iacono, la sua famiglia di provenienza e i miei due figli, presentata il 24-09-2007, n.4333/07 FNCR, alla Procura di Catania, per impedimenti alle vendite del mio patrimonio.
Alla presentazione della denuncia, avvenuta con l’assistenza dell’avv. Francesco Bocchieri, presente anche mia moglie, si chiese di parlare col dott. Scavone Fabio Ignazio (unico magistrato al momento disponibile), il quale ricevette l’avv. Bocchieri ma non volle ricevere noi. Terminato il colloquio, l’avv. Bocchieri ci riferì che avevamo poche speranze sull’esito positivo della denuncia perché il dott. Scavone era fermamente convinto che “ i colletti bianchi di Vittoria non hanno nulla a che fare con la mafia” (sic!).
La denuncia fu assegnata al dott. Scavone.
Di questa denuncia nulla ho più saputo, sebbene si tratti di una denuncia “ad personam” !!!
25) denunzia contro Stabile Mario presentata da mia moglie alla Procura di Catania il 30/04/2007, n.6819/2007 R.G.N.R. per violazione dell’ artt.348 (abusivo esercizio di una professione), 498 (usurpazione di titoli ed onori), 640 (truffa) e quant’altro … (attentato alla nostra incolumità: vedere pag.7-8 della CTP giurata, redatta dall’ing. Giuseppe Orazio Mauro, allegata alla denunzia; vedere anche opposizione all’archiviazione del 04/02/2008 al punto I, n.4; e vedere alla pag.8, n.3, la seconda CTP giurata, redatta dallo stesso ingegnere e prodotta allegata all’opposizione all’archiviazione del 04/02/2008: “La presenza di pericoli occulti all’impianto elettrico avrebbe potuto creare veri e propri attentati alla vita dei residenti nonché ad eventuali visitatori” (sic!).
Ciononostante viene archiviata dal GIP, dott. Rodolfo Materia, il 05/07/2008 ma con motivazioni degne di un “cantastorie”!
Di lì a poco, inoltre, ci è stato fatto sapere dalla presidente, Sig.ra Gabriella Guerrini, della Associazione Antimafia di Catania (ASAAE), che, l’architetto (?) STABILE MARIO, stava scontando una pena detentiva subìta in seguito a condanna per una denuncia di terzi !
Il che è tutto dire!!!
Lo Stabile Mario, “incaricato”(?) di ristrutturare l’appartamento in cui abitiamo, ci lasciò senza acqua, senza energia elettrica, senza gas, senza finestre e con buchi in varie pareti (anche esterne), avendo abbandonato i lavori senza apparente motivo. Dopo di lui, furono contattate oltre 20 ditte o singoli artigiani ma costoro, dopo avere accettato, si dileguavano! Vivemmo peggio dei baraccati per oltre due anni, pur avendo informato varie Istituzioni e Forza Pubblica !
26) denunzia contro ing. Marcello Minafra a nome di mia moglie ma presentata dall’avv.Bocchieri alla Procura di Ragusa il 16/05/2007 n.2984/2008 R.G.N.R. per i reati di omissione di atti di ufficio e di falsa perizia o interpretazione, nonché per quegli altri eventuali che emergeranno dalla istruttoria.
Non se ne sa più niente.
27) denuncia contro ignoti (noti da identificare, soggetti individuabili) datata 08-04-2008, presentata il 09-04-2008, n.476/2008 R.G.N.R. alla Procura della Repubblica di Ragusa per violazione di domicilio, furto di pertinenze fisse (mattonelle antiche e altro), danneggiamenti, ecc. Reati commessi nel mio palazzo di Vittoria.
Il PM, dott.ssa Nicoletta Mari, in data 07-05-2008 ne chiede l’archiviazione. Propongo opposizione il 30-05-2008 perché il teste Guastella Marco, nella sua telefonata fattami e da me registrata, mi aveva anche detto che “chi è preposto a vedere non deve vedere”, riferendosi ai VV.UU. di Vittoria che, all’epoca, piantonavano quotidianamente il mio palazzo, mentre nel suo interrogatorio non si fa cenno a tale gravissima asserzione.
Il Giudice, dott. Vincenzo Ignaccolo, il 10-07-2008 fissa udienza per il 29-10-2008 nella quale il mio legale, avv. Bordonaro (uno degli avvocati transfughi!), produce un cd con riportata la su detta esplosiva frase del Guastella. Tutto inutile: il 31-12-2008 il dott. Ignaccolo emette sentenza di archiviazione senza neanche imputare di reticenza il teste Guastella Marco e, tanto meno, riascoltarlo!
Le motivazioni dell’archiviazione sono: “ritenuto che in base alla annotazione di pg. del 07-05-2008 non appare possibile identificare gli autori dei delitti denunciati non essendo state utili allo scopo le indicazioni del teste Guastella Marco; che non appare necessario neanche procedere ad una formale ri-escussione dello stesso in base ai rilievi formulati dalla p.o., tenuto conto che quest’ultima, riguardo al c.d. depositato, non ha fornito alcuna trascrizione della pretesa (?) conversazione o valido elemento (?) per potere affermare che il Guastella possa utilmente fare sviluppare le indagini (!); che il processo deve essere archiviato.
P.Q.M. dispone l’archiviazione”.
Domando: un qualunque magistrato che viene a conoscenza di reati estremamente gravi (in specie quelli che riguardano reati commessi dalla Forza Pubblica), non ha il dovere di perseguire i colpevoli previa loro individuazione?
Come sempre, tutte le tracce che potrebbero far risalire al “clan” Iacono e/o ai loro “amici”, vengono sistematicamente abbandonate!
Anche questa denuncia finisce ‘in gloria’!
28) denuncia contro ignoti (poi identificati: Amariei Liviu + Ciobanu Vasile) presentata alla Procura della Repubblica di Ragusa dall’avv.Francesco Bocchieri il ?-?-2006, n.1624/2006 R.G.N.R. per incendio, danneggiamenti e quant’altro …… subiti nel Palazzo di Vittoria!
Per l’udienza del 29-01-2009 sono assistito dall’avv. Maria Elisa Aloisi, subentrata al “dimissionario”, avv. F. Bocchieri, ma non so come il processo sia stato chiuso!
So soltanto che, sia un ufficiale dei VV.UU. e sia l’avv. Aloisi, mi “caldeggiarono” più volte l’abbandono di p.c. nel processo (“..spende solo soldi senza ottenere nulla…sono nullatenenti e…malagente“–“…spende ancora altri soldi e non ottiene niente” !
Credo che l’avv. Aloisi, all’ udienza del 29-01-2009, abbia agito in tal senso pur essendo stata pagata ben €.250,00 e pur avendole rammentato che il mio interesse non è solo economico ma è, anche e soprattutto, quello di ottenere una condanna per gli esecutori dei crimini, affinchè si possa risalire ai mandanti!
29) denuncia contro ignoti (noti da identificare: Botezatu Catalin e Antoci Soria Dan) datata 27-02-2007 n.888/2007 R.G.N.R. per furti, danneggiamenti e quant’altro ……in danno del palazzo di Vittoria.
Il PM, dott.ssa N. Mari, chiede archiviazione il 03-08-2007.
Propongo opposizione ma il GIP, dott. Vincenzo Ignaccolo, il 10-05-2008 “ritenuto che …. l’immobile è in completo stato di abbandono dai proprietari, sicchè, …… il delitto di violazione di domicilio …….deve escludersi la sussistenza del reato ipotizzato ex art.614 c.p.; che ….. l’incendio è di natura colposa, ……. che non ricorre la prova riguardo alla commissione di altri reati da parte dei due indagati, né possono estendersi le indagini in relazione ad altri fatti criminosi oggetto di separati procedimenti penali”, archivia!
Il GIP, però, non considera che Botezatu Catalin, identificato come uno degli autori dei reati commessi a mio danno, fu trovato ucciso dopo essere stato sentito dai VV.UU. e poi indicato quale teste nel processo istruito a Siracusa, per l’omicidio di un suo connazionale.
Non credo sia normale che soggetti di tale spessore criminale possano essere lasciati liberi di disporre dei beni altrui, anche se Pancari!
Non credo, inoltre, che i Magistrati che hanno trattato la superiore denuncia, non intuiscano che gli stessi soggetti siano stati, se non gli autori dei reati, quantomeno testi “scomodi” per i criminali che avevano agito all’interno del fabbricato, con la non remota possibilità di risalire ai mandanti!
30) ultima denuncia contro ignoti del 30-10-2008 (con avv. Blanco) presentata ai CC. di Vittoria, per danneggiamenti, furti, asportazioni di parti fisse del palazzo (ben 7 rampe di scale e relative ringhiere antiche, c.a. 100 mq. di mattonelle antiche), ecc.!
Nel sopralluogo fu fatto rilevare la presenza di indumenti vari, di un borsone, di due brandine con materassi e coperte, in uso al momento dell’ ispezione con i CC. di Vittoria.
Non ne so assolutamente nulla ma tutto lascia prevedere che non avrà corso, così come le altre, e così come riferitomi (riguardo all’ atteggiamento che i CC. di Ragusa tengono nei miei confronti) dal tassista Felice Ruggeri (cel. 3487678837) di cui alla 2^ segnalazione al dott. Tinebra del 19-01-2010.
31) denuncia contro Seggio Cono presentata alla Procura di Catania, datata 29-10-2009 per minaccia di morte (e diffamazione).
Uno degli avvocati presenti alla minaccia è stato convocato dai CC., mentre l’avv. F. Blanco è stato sentito telefonicamente per sapere se confermava i fatti, ottenendo l’assenso dello stesso.
Non ne so ancora nulla.
32) elenco di alcune delle tante denuncie sporte a C.C. e Polizia di Stato per effrazioni di catenacci, furti e danneggiamenti di vario genere e natura, destabilizzazioni volontarie, ecc., subiti nel Palazzo e nel fondo Tremolazza: Maggio 1977 (1° di oltre 20 furti subìti e denunciati al Palazzo di Vittoria, tutti finiti a niente pur essendo stati asportati ben tre camion di refurtiva), 16-04-1991, 28-07-1992, 05-08-1992, 13/28-05-1993, 27-12-1993 (da avv. Zorzi), 14/23-02-1994, 14/20-04-1994, gennaio 1995 (da avv. Zorzi), 08-01-1997, 31-12-1997, 14-01-1998, 21-09-1999, 03-02-2000, 05-06-2004, 03-03-2005.
Tutte senza esito, sin dagli inizi della mia vicenda !
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Appare evidente, a questo punto, che la Magistratura mi considera non solo “scomodo” ma addirittura un nemico da abbattere: i miei telefoni sono costantemente sorvegliati come se fossi io il criminale! (v. verbale del dott. U. Scelfo redatto per il mio interrogatorio del 28-01-2010).
L’esito della mia ultima richiesta di Giustizia, avanzata fiduciosamente ma ingenuamente a Lei, dott. Tinebra, dimostra ancora una volta che la Magistratura non vuole interessarsi del mio caso!
Come può Lei, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catania, avallare il comportamento di magistrati compiacenti e/o collusi con la mafia?
Hanno dunque ragione coloro che mi hanno detto che “vengo dalla luna se penso che un magistrato possa venire condannato” e che “lupo non mangia lupo”!
Basta qui citare l’esempio della motivazione dell’archiviazione della mia denunzia per molestie (minaccia di morte) presentata alla Procura di Catania contro ignoti (soggetti identificabili) il 08/01/1998, n.480/98 R.G.N.R. meglio descritta al superiore n.4: “Considerato che il fatto in oggetto del presente procedimento è di particolare tenuità in quanto, avuto riguardo alla esiguità del danno e del pericolo che ne è derivato per la persona offesa, nonché la sua occasionalità ed il modesto grado di colpevolezza dell’indagato, non pare giustificato l’esercizio dell’azione penale” (sic!).
L’indagato, però, è stato successivamente arrestato per vari infamanti e gravi reati, fra cui quello di “associazione a delinquere di stampo mafioso” !
Le chiedo, dott. Tinebra, può essere una minaccia di morte più o meno tenue? Più o meno occasionale? Più o meno dannosa? Più o meno pericolosa?
Inoltre la seconda minaccia di morte, ricevuta a soli 5 giorni dalla presentazione della su detta denuncia, fu portata immediatamente a conoscenza del PM dell’epoca, dott.ssa Scalise. (v.: n. 8 esposto a Tinebra) ma di questa ulteriore minaccia di morte pare non vi sia traccia nel fascicolo, come pure della bobina allegata alla denuncia.
La Sua inerzia, dott. Tinebra, avalla assurdamente simili risibili, incredibili, stravaganti, grottesche motivazioni e tutto il vergognoso comportamento di certa Magistratura (e di certi uomini delle istituzioni), pro Iacono e contro di me !
Tutte le strade che conducono agli Iacono non vengono seguite, anzi, vengono abbandonate!
Adesso so di avere mal riposto la mia fiducia, eppure, Lei stesso al nostro primo incontro, ebbe a dirmi: “le do il migliore” , il dott. Ugo Scelfo!
Non sapeva che da lì a qualche settimana il dott. U. Scelfo sarebbe andato in pensione?!
E perché il dott. Scelfo ha voluto iniziare con lo “sbloccare le vendite” (non di sua competenza) e non agire contro i magistrati “deviati” e gli uomini delle Istituzioni o collusi o compiacenti?
Il deleterio comportamento tenuto, poi, dal dott. Domenico Platania (successore del dott. Scelfo) di certo non è il “migliore” né dal punto di vista sostanziale né, tanto meno, dal punto di vista formale, dato che, ad oggi, non si è minimamente preoccupato di dare riscontro alla mia istanza del 09/07/2010 volta, fra l’altro, ad avere notizie sulle indagini, se mai ve ne siano, susseguenti ai miei ultimi esposti.
I danni subiti, da me e poi anche da mia moglie, sono inestimabili !
Basti considerare soltanto le spese per legali e tecnici, affrontate per ogni pratica archiviata! La condanna di cui al superiore n.2), non solo è rimasta unica ma sono state, anche, liquidate in modo del tutto irrisorio!
Questa, dott. Tinebra, non è Giustizia !!!
Devo concludere che neanche l’intervento, da me sollecitato, di politici di destra, di centro e di c.d. sinistra (Rita Borsellino, Leoluca Orlando, Luca Assirelli (IdV), Salvo Raiti, Claudio Fava, Giulietto Chiesa, Susanna Anvar, Mimmo Sudano, Pippo Scalone, ecc.), ha spinto la Magistratura ad intervenire.
Ciò fa, però, maggiormente capire la “serietà”, sia a livello regionale che nazionale e anche internazionale, della mia vicenda non caldeggiata e poi addirittura osteggiata anche da, pressoché, tutte le c.d. Associazioni Antimafia (come p.es.: sig.ra Gabriella Guerrini della “ASAAE”; dott. Mazzeo di “terrelibere/terrediconfine.org”; “Censurati”; Enrico Natoli di “Cuntrastamu”; Giorgio Bongiovanni di “AntimafiaDuemila”; Don Luigi Ciotti di “Libera” (!); ecc.) e da alcuni giornalisti od “opinionisti” (Fabrizio Gatti, Carlo Ruta, Concita Occhipinti, Salvatore Cosentino, ecc.), e ciò a riprova che chi ha contro la ‘vera’ mafia, quella ad alto livello, si ritrova contro la Magistratura, i politici, la stampa, le Forze dell’Orine, gli Uffici Statali, e, “dulcis in fundo”, anche le Associazioni Antimafia!
Non mi resta che porgerLe i miei saluti, scusandomi per i termini non tecnici di questa mia missiva, dovuti al fatto che, sia io che mia moglie, non riusciamo più a reperire né avvocati né tecnici disposti a difendere onestamente noi e i nostri interessi. Chi ha il coraggio di rompere il muro del silenzio e dell’omertà, riesce a dire:“Io qui ci lavoro” – “Io non lavoro per un cadavere” !
Come vede, dott. Tinebra, “la morte è morte anche se non c’è un cadavere”!
Giovanni Battista Pancari