Archivio Autore: Palau Giovannetti Pietro - Pagina 7
Il Tso non è terapia ma tortura. Vallo della Lucania: Riprende il processo ai sanitari per la morte di Francesco Mastrogiovanni
MINACCE DI MORTE ALL'ATTIVISTA ROM MARCELLO ZUINISI. EVERYONE: "LE AUTORITÀ LO PROTEGGANO"
“Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 28 settembre, Marcello Zuinisi, fondatore dell’associazione Nazione Rom, attivista e osservatore per il Consiglio d’Europa sulla condizione dei Rom in Italia, ha ricevuto due telefonate da utenze private che lo minacciavano di morte”. Lo denunciano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell’organizzazione umanitaria EveryOne. “Nel corso delle telefonate,” ha spiegato Zuinisi agli attivisti del Gruppo EveryOne e all’autorità giudiziaria, “si faceva riferimento alla vicenda di cui mi sto occupando in questi giorni, ovvero dell’insediamento Rom di Turano, fazione del comune di Massa, e della sensibilizzazione dei cittadini residenti e delle istituzioni locali sulla condizione di marginalità che i Rom stanno attraversando”. Nelle telefonate, infatti, due diverse voci dicevano “Zuinisi, se vieni a Turano ti ammazziamo” e “Sappiamo bene dove abiti”.
“Chiediamo alle autorità di polizia di avviare un’immediata indagine e di fornire adeguata protezione all’attivista, che nei giorni scorsi ha portato il suo contributo quale esperto italiano sui Rom al Summit del Consiglio d’Europa su Strategia per l’Inclusione Sociale dei Rom” concludono Malini, Pegoraro e Picciau. EveryOne ha chiesto inoltre l’interessamento nella vicenda di Marcello Zuinisi, oltre che del Ministero dell’Interno italiano, di Front Line, organizzazione internazionale per la tutela dei difensori dei diritti umani a rischio di vita nel mondo, e di Margaret Sekaggya, Special Rapporteur ONU sulla condizione dei difensori dei diritti umani.
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Sosteniamo Greenaction Transnational minacciata di sfratto e ritorsioni dalla magistratura di regime
coloro che difendono i diritti della collettività vengono eliminati d’ufficio, con l’utilizzo fin troppo spregiudicato dell’autorità giudiziaria, non possiamo che immaginare un futuro ancora più cupo per le classi sociali più deboli, quelle che si trovano o si verranno a breve a trovare senza difesa e senza
diritti, nel crollo di un sistema che si chiude a riccio per tutelare gli interessi dei poteri forti e delle caste collegate. In Italia, più che in altri Paesi europei, si stanno affilando gli utensili di una macelleria sociale che a breve potrebbe produrre milioni di disperati, di senza tetto, di persone abbandonate al loro destino di morte. Ecco perché quando si cerca di spegnere una luce che rappresenta un punto di riferimento per la società civile, non si può far finta di nulla. Parliamone quindi senza timori, che almeno questo per
ora è ancora possibile.
tribunale Arrigo De Pauli) che tolse loro anche la possibilità di utilizzare il nome dell’associazione.
pubbliche, minacce di morte anche di stampo mafioso, controllo costante da parte dei servizi segreti che avevano pure ricevuto (nel 2009) l’ordine di “sistemare” (letteralmente nella comunicazione fatta pervenire da fonti informate all’associazione “fottere”…) Roberto Giurastante (lo scrivente), responsabile dell’associazione e cofondatore della rete di AAG, che veniva ritenuto elemento pericoloso e destabilizzante per gli affari italiani ai confini orientali.
immobiliaristi triestini) per una morosità presunta di 900 €. E guarda caso l’ex avvocato WWF si fa rappresentare da ben due colleghi. Due avvocati per una causa inutile (visto che la nostra associazione aveva già comunicato che avrebbe lasciato l’immobile) da poche centinaia di euro… Ci siamo ricordati allora
rettifica in base alla legge sulla stampa la rigettarono (il giudice del rigetto – Arturo Picciotto – aveva fatto parte del collegio che ci aveva precedentemente condannati a favore dell’associazione nazionale togliendoci l’uso del nome, e quindi stava giudicando se stesso) condannandoci a pagare le spese a favore del giornale che ci aveva diffamato. Alla fine questo tour de force giudiziario ci è costato circa 35.000 €… dai 900 € iniziali… Insomma, avevano deciso di toglierci di mezzo e di darci una dura lezione. Ecco perché i nostri avversari si esibivano al massimo delle loro possibilità con più avvocati: sapevano già di vincere. E potevano presentare qualsiasi parcella che i giudici gliela approvavano, e così noi pagavamo il doppio o il triplo.
senza fine nell’ordinario degrado di una provincia straniera in un Paese in disfacimento.
LA COLLINA DI PORTO SAN ROCCO (MUGGIA) NELLA SENTENZA DI CONDANNA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA CONTRO L’ITALIA PER LE DISCARICHE ILLEGALI
DOVE CI SONO DISCARICHE ILLEGALI C’E’ MALAGIUSTIZIA. ORA SI PROCESSINO I GIUDICI CHE HANNO COPERTO GLI ILLECITI EDILIZI ACCANENDOSI CONTRO LE PARTI LESE.
di condanna contro l’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea (26 aprile 2007) per le discariche illegali presenti sul territorio nazionale è stata inserita anche la discarica realizzata nel marina di Porto San Rocco nel comune di Muggia. Questa discarica ha una storia particolare. Si è trattato infatti di un’opera di occultamento di rifiuti tossico nocivi coperta dalle amministrazioni pubbliche.
giochi per bambini. La collinetta era quindi funzionale a coprire quello che a tutti gli effetti era uno smaltimento illecito di rifiuti. La pericolosità di tale discarica (contenente concentrazioni elevate dei cancerogeni metalli pesanti) venne denunciata pubblicamente e all’autorità giudiziaria dal
responsabile di Greenaction Transnational Roberto Giurastante, con l’unico risultato di finire rinviato a giudizio su richiesta del P.M. Federico Frezza accolta dal G.I.P. Paolo Vascotto.
L’importanza della sentenza è evidente. La “collinetta artificiale” di Porto San Rocco strenuamente difesa dalla istituzioni italiane ha aperto la strada per l’inserimento delle altre discariche del “sistema
Trieste” nel procedimento di infrazione in corso. E pone un non piccolo problema per le amministrazioni pubbliche che hanno coperto gli inquinatori e che ora potrebbero trovarsi a rispondere direttamente dei danni.
Malasanità a Matera: Verità e giustizia per Rosalba Pascucci
A un anno dalla morte di Rosalba Pascucci, la giovane mamma di Bernalda deceduta per malasanità presso l’Ospedale civile di Policoro subito dopo aver dato alla luce due gemellini, il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha promosso una campagna di mobilitazione in occasione della prima udienza fissata in mattinata presso il Tribunale di Matera.
Per sensibilizzare la comunità materana su questa vicenda, il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha organizzato una marcia a piedi notturna di 40 km da Bernalda a Matera. Una volta raggiunto il tribunale di Matera i manifestanti hanno esposto due striscioni di solidarietà verso la famiglia Pascucci. Sul primo si chiedeva “Verità e giustizia per Rosalba e i suoi figlioletti” mentre un altro striscione era ancora più duro con un’interrogativo inquietante: “Dietro la morte di Rosalba i poteri forti?”. Dalle informazioni in possesso, rese note dalla famiglia, pare infatti che la Procura della Repubblica di Matera stia conducendo indagini quanto meno superficiali e incomplete, tentando di indirizzare il corso della Giustizia su un’unica direzione prestabilita.
I Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto, che da subito sono stati vicini al marito di Rosalba Andrea Buongiorno e ai suoi figlioletti, non permetteranno che su temi delicati come questo non venga fatta piena luce, convinti che solo la verità possa evitare che analoghi “effetti collaterali” possano nuovamente accadere.
Al motto “Non faremo morire Rosalba una seconda volta” il Comitato ha rivolto un appello alle associazioni, ai movimenti e a tutti i cittadini che hanno sete di verità e giustizia affinchè aderiscano al programma di mobilitazione.
Non lasceremo morire Rosalba una seconda volta”
Riportiamo di seguito la nota del comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto e a seguire la lettera aperta di Olimpia Fuina Orioli, Presidente Onoraria del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto nonchè mamma di Luca Orioli (Fidanzatini di Policoro) tragicamente scomparsi 23 anni fa e senza ancora nessuna giustizia e verità.
Si è concluso alle ore 12,30 di martedì 27 settmebre come previsto davanti al Tribunale di Matera, il sit-in iniziato alle 8,00 di martedì 27 settembre seguito alla marcia notturna a piedi di 40 Km partita da Bernalda alle 19,15 di lunedì 26 settembre. Sono state necessarie quasi 13 ore di marcia, intervallate da diverse soste di riposo, di circa due ore ognuna.
Numerose le associazioni, i movimenti lucani, i congiunti di Rosalba Pascucci e i semplici cittadini che hanno partecipato alla forte e determinata forma di protesta notturna studiata apposta per accendere i riflettori sul buio pesto di verità e giustizia in cui versano tanti casi “insabbiati ?” dalla Procura di Matera.
Numerose le spontanee attestazioni di solidarietà di cittadini, che si sono incessantemente adoperati per fornire ai marciatori ogni genere di conforto e vettovagliamento.
Presenti alla marcia anche pochissimi esponenti politici locali, come il Consigliere regionale Nicola Benedetto, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Bernalda Gianbattista Mazzei, i consiglieri comunali Franca Di Giorgio e Vincenzo Galli, oltre a Federico Scasciamacchia leader del Movimento politico per Bernalda e Metaponto e Stefano Braico, dirigente di Rifondazione Comunista.
A tutti loro va il ringraziamento accorato dei parenti di Rosalba Pascucci, compreso il giovane marito Andrea Buongiorno anch’egli protagonista della lunga maratona.
Inspiegabile per contro l’assenza di Istituzioni locali e loro rappresentanze, che per Rosalba arrivarono a decretare finanche il lutto cittadino.
Alla Polizia Stradale di Matera e di Policoro, alla Polizia Provinciale di Matera, ai Vigili Urbani di Bernalda e ai Carabinieri di Matera vanno i più sentiti ringraziamenti per aver reso possibile, con grande professionalità e competenza, lo svolgersi di una inusuale e rischiosa manifestazione, salvaguardando in ogni istante del suo percorso la totale incolumità dei manifestanti.
Lettera aperta di Olimpia Fuina Orioli, Presidente Onoraria del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto nonchè mamma di Luca Orioli (Fidanzatini di Policoro) tragicamente scomparsi 23 anni fa e senza ancora nessuna giustizia e verità.
Siamo qui, tutti insieme, per dare il primo concreto segnale di risveglio della coscienza popolare di questa nostra terra attraversata dai tanti Attila di turno, e, stanca di subire passivamente, ogni sorta di sopruso, per l’indifferenza dello Stato nei confronti dei diritti indifesi, violati, offesi, calpestati, banalizzati, forse volutamente ignorati, e, negati dall’arroganza onnipotente degli intoccabili.
Siamo qui perché il grido, il pianto, la preghiera finora consumati nel silenzio e nella solitudine murata, abbiano più forza per ristabilire lo Stato di Diritto perso.
Siamo grati al Papa per la sua recente coraggiosa affermazione che così testualmente recita “Uno Stato senza diritto è una banda di briganti”.
Aggiungo “Uno Stato senza diritti fa un popolo senza doveri”.
In tal caso il caos diventa totale e noi non possiamo permettere di andare consapevolmente alla deriva solo perché il coraggio fa paura. Poiché lo Stato è formato da tutti, noi, parte offesa di questa Società, vogliamo non essere intruppati nelle varie bande di briganti, pur se potenti e finora impropriamente vincenti. Siamo convinti che se il Male vince è perché il Bene non si attrezza adeguatamente a batterlo.
A ignorare la Costituzione, quando accadono certe brutture, non sono solo i poteri preposti alla sua difesa, ma anche chi, per paura, si confina nel popolo dei rassegnati. La forza dell’uno si costruisce sulla debolezza dell’altro. Se il diritto manca è perché il dovere è scomodo ed è facilmente svendibile.
Uniamoci numerosi alla lotta a difesa del diritto giusto. Uniamo le nostre intelligenze, le nostre volontà, le nostre competenze, la nostra forza, la nostra determinazione, le nostre sveglie coscienze, la nostra convinta fermezza, e con coraggio affrontiamo le troppe emergenze incalzanti.
Proviamo tutti insieme, tanti insieme, ad essere testimoni e protagonisti del cambiamento più urgente, l’unico che può assicurare ai nostri discendenti una vita più sana, più serena, più sicura. Contrariamente saremo complici imperdonabili delle varie bande di briganti che continueranno a popolare il nostro Stato.
Possiamo invece divenire Seminatori di Pace, di Giustizia, di Speranza.
L’omertà è il Cancro dell’attuale Società. Debelliamolo con numerosi numeri di qualità perché a chiunque volesse ignorare o fare abuso della legge come fosse una proprietà privata si possa contrapporre una forza uguale e contraria per difenderla per il bene di tutti e di ciascuno.
Matera, 27 settembre 2011
.http://www.sassilive.it/cronaca/giudiziaria/verita-e-giustizia-per-rosalba-pascucci/
DA GENOVA A STRASBURGO. INGIUSTIZIA E' FATTA! ASSOLTO LO STATO ITALIANO PER LA MORTE DI CARLO GIULIANI
La Grande Camera ha assolto l’Italia dall’accusa di non aver condotto un’inchiesta sufficientemente approfondita sulla morte di Giuliani.
TUTTI A MONTECITORIO PER LIBERARE L'ITALIA DALLA TIRANNIDE DEI PARTITI E DELLE LOGGE MASSOMAFIOSE
Prato: sgomberata una profuga anziana Rom. Appello all'Ue per fermare la persecuzione e risarcire le vittime
Rom. Sgomberata una profuga anziana a Prato. Appello all’Ue per fermare la persecuzione e risarcire le vittime
Firenze, 14 maggio 2011. Proseguono gli sgomberi di famiglie Rom in tutta Italia. A Roma l’evacuazione dell’acquedotto della Magliana, avvenuto la mattina del 9 maggio, senza alternative di accoglienza, ha messo in emergenza umanitaria alcuni nuclei familiari. A Milano le operazioni contro l’insediiamento di piazza Lugano hanno costretto cinque famiglie Rom romene a un esodo drammatico, trattandosi di persone in povertà estrema e in condizioni di salute precarie. Ieri, 13 aprile, è toccato a una famiglia Rom di Prato. “E’ un caso davvero straziante,” commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne, “perché si tratta di un nucleo familiare bisognoso di attenzioni umanitarie, un nucleo già conosciuto alle istituzioni internazionali e alle organizzazioni umanitarie locali, specie Opera Nomadi Toscana, che segue da vicino questa famiglia già colpita da tante sofferenze. La donna più anziana, Duja Ahmetovic, 65 anni, è profuga dalla Bosnia, perseguitata e sfuggita ai bombardamenti degli anni ’90. Ha perso durante quei terribili conflitti parenti e amici, fra i quali numerosi bambini. E’ malata e necessita di assistenza sia per la sua salute precaria che per l’età avanzata. I Rom in Italia hanno una vita media di 40 anni e Duja, a causa della vita difficile e delle condizioni di povertà in cui versa, è fisicamente assai più anziana rispetto all’età anagrafica”. Il Gruppo EveryOne ha scritto una lettera alle istituzioni italiane e internazionali, illustrando nei dettagli la tragedia che ogni sgombero comporta e chiedendo che si decreti l’interruzione di questa barbarie verso le famiglie più vulnerabili: “Gli sgomberi sono azioni disumane, già condannate dall’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, dalla Commissione europea e dal Consiglio del’Ue,” scrive EveryOne. “Oltre 200 mila esseri umani, più della metà bambini, sono stati colpiti dal 2007 a oggi da questa forma moderna di pulizia etnica, anche in pieno inverno, anche quando le persone evacuate erano sofferenti di tumori maligni e gravi cardiopatie, anche quando le donne erano incinte o portavano in braccio bimbi di pochi giorni. In seguito agli sgomberi, numerosi bambini e malati sono morti, mentre di altri si sono perse le tracce. Di fatto, se i Rom in Italia erano 180 mila nel 2007, oggi ne restano meno di 40 mila e sono i numeri di un’espulsione di massa che si è posta contro tutte le leggi che tutelano i popoli. Purtroppo in Italia i Rom vengono perseguitati tanto dalle amministrazioni di centro-destra che da quelle di centro sinistra e i politici fanno regolarmente campagna elettorale promettendo di sgomberare e cacciare dalle città le famiglie Rom e Sinte. Chiediamo alle autorità dello Stato italiano che ancora non si sono lasciate travolgere dalla deriva intollerante, e soprattutto al Presidente della Camera Gianfranco Fini, di istituire una commissione per valutare le conseguenze degli sgomberi e porre fine ad essi con strumenti giuridici moderni ed efficaci, in linea con le leggi dell’Ue e gli accordi sottoscritti con le Nazioni Unite. Contemporaneamente, chiediamo al Commissario europeo per i Diritti Umani Thomas Hammarberg, cui abbiamo chiesto ripetutamente di venire a verificare la persecuzione dei Rom in Italia e che finalmente è in procinto di visitare gli ultimi insediamenti Rom a Milano e Roma, di attivare azioni con valore giuridico per impedire che questa spietata repressione di esseri umani socialmente esclusi e perseguitati prosegua nell’indifferenza. E’ vitale interromperla e raccogliere da parte dei Rom stessi testimonianze relative al gravissimo pregiudizio che gli sgomberi e la repressione hanno recato al loro popolo, quantificando il numero delle vittime e la conseguenza socio-sanitaria sofferta dagli individui sgomberati, in vista delle dovute scuse, dei dovuti risarcimenti e soprattutto della fine di una persecuzione etnica che è durata già troppo”.
RIGASSIFICATORE AL PORTO DI TRIESTE: LA SPAGNOLA GAS NATURAL DENUNCIA AAG E GREENACTION TRANSNATIONAL
momento 4 attivisti di AAG-Greenaction sono indagati dall’autorità giudiziaria italiana su denuncia della spagnola Gas Natural-Fenosa per la loro opposizione ai progetti dei rigassificatori nel Golfo di Trieste.
nostre azioni a difesa dell’ambiente e dei diritti civili. Battaglie per tutti sopportate da pochi.
Una battaglia che deciderà il futuro di Trieste e dell’Alto Adriatico, ma che può diventare significativa per l’intero Paese ed anche a livello europeo.
con un’aggressione giudiziaria sempre più intensa man mano che ci siamo rifiutati di derogare al nostro impegno per la difesa della legalità.
- azioni pubbliche raccolta fondi per le spese giudiziarie;
- presentazioni pubbliche sullo stato di degrado del territorio (utilizzando anche il libro “Tracce di legalità”);
- illustrazioni delle maggiori azioni da noi avviate per la difesa del territorio (rigassificatori, TAV, nucleare, traffico rifiuti, appalti);
- assemblee pubbliche per la difesa del porto franco internazionale di Trieste (contro la forzata conversione ad uso speculativo del Porto Vecchio fortemente sostenuta in violazione dei trattati internazionali dallo Stato Italiano).
LA CASTA VOTA NO ALL'ABOLIZIONE DEI PRIVILEGI. ECCO TUTTI I GUADAGNI
QUESTA E’ LA DISTANZA INCOLMABILE TRA IL PAESE REALE E LA MAFIA DEI PARTITI.
UN LAVORATORE ONESTO DEVE FATICARE 40 ANNI PER ARRIVARE ALLA PRIMA FINESTRA PENSIONABILE.
UN POLITICO SPESSO RUBANDO UN SOLO GIORNO!
Ecco tutti i guadagni della casta.
Quanti sono e quanti soldi prendono i nostri politici (22 luglio 2011)
PARLAMENTO 951 168.745.706
EX-PARLAMENTARI CON VITALIZIO 1.831 219.400.000
REGIONI 1.356 1.173.447.315
PROVINCE 4.258 454.818.007
COMUNI-CIRCOSCRIZIONI 150.619 1.660.273.352
TOTALE ORGANI ELETTIVI 159.015 3.676.684.380
——————————————————————————————-
ORGANI DI GOVERNO COSTI
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 476.756.556
UFFICI DI DIRETTA COLLABORAZIONE DEI MINISTRI 226.122.126
TOTALE COSTI COMPLESSIVI 4.379.573.062
VOCE IMPORTO MENSILE
Indennità 5.486,58
Diaria 3.503,11
Rimborso spese rapporto eletti/elettori 3.690,00
Rimborso spese trasporto 1.107,00
Totale mensile netto 13.786,69
Spese telefoniche annue 3.098,74
Assistenza sanitaria
Versa 526,66 euro mensili per l’assistenza sanitaria integrativa
Pensioni
A partire dal 65° anno di età, per chi abbia svolto il mandato per almeno 5 anni
Fonte: www.openpolis.it
CONSIGLIERI REGIONALI
REGIONE INDENNITÀ NETTA+RIMBORSO
1 – SARDEGNA 11.417
2 – CALABRIA 11.316
3 – CAMPANIA 10.817 (10.997)
4 – PUGLIA 10.433
5 – MOLISE 9.703 (10.255)
6 – LOMBARDIA 9.664 (12.524)
7 – SICILIA 9.578 (10.056)
8 – LIGURIA 8.471 (10.227)
9 – VENETO 8.004 (10.280)
10 – VALLE D’AOST A 6.625
11 – TRENTINO ALTO ADIGE 6.292
12 – BASILICATA 6.259 (6.503)
13 – MARCHE 6.120 (6.994)
14 – UMBRIA 6.102 (6.598)
15 – ABRUZZO 6.076
16 – EMILIA ROMAGNA 5.667
17 – FRIULI VENEZIA GIULIA 5.563 (8.240)
18 – LAZIO 5.563 (7.050)
19 – TOSCANA 5.549 (7.738)
20 – PIEMONTE 5.409 (7.419)
Tra parentesi il reddito netto più il rimborso massimo.
Per altre Regioni come la Sardegna il rimborso è fisso.
Fonte: Conferenza Parlamenti Regionali
le cifre sono in euro)
PRESIDENTI CONSIGLIO E GIUNTA
REGIONE INDENNITÀ NETTA+RIMBORSO
1 – SARDEGNA 14.644
2 – SICILIA 14.134 (14.192)
3 – CALABRIA 13.353
4 – PUGLIA 12.715 (14.595)
5 – CAMPANIA 12.388
6 – MOLISE 12.038
7 – LOMBARDIA 11.739
8 – VENETO 10.339 (12.615)
9 – VALLE D’AOSTA 9.710
10 – LIGURIA 9.084 (10.840)
11 – TRENTINO ALTO ADIGE 9.034
12 – BASILICATA 8.746
13 – LAZIO 8.545 (12.548)
14 – ABRUZZO 8.450
15 – PIEMONTE 8.240 (15.654)
16 – EMILIA ROMAGNA 8.218
17 – FRIULI VENEZIA GIULIA 8.062
18 – MARCHE 7.787 (8.661)
19 – TOSCANA 7.106
20 – UMBRIA 7.104
Tra parentesi il reddito netto più il rimborso massimo.
Per altre Regioni come la Sardegna il rimborso è fisso.
Fonte: Conferenza Parlamenti Regionali
(le cifre sono in euro)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Tutti%20i%20guadagni%20della%20casta/2156944tutti