La vicenda nasce dall’intreccio di due cause civili (8753/81 e 2421/89) presso il Tribunale di Firenze, che causa denegata giustizia si sono moltiplicate in maniera esponenziale, sino a diventare un centinaio. L’intera vicenda è trattata sul sito creato dalle stesse vittime: www.casosannino.com di cui qui riportiamo i passi essenziali. Per gli allegati rinviamo i lettori al sito dei coniugi Sannino . In calce l’elenco dei cento procedimenti.
Questa è la storia autobiografica di Gino Sannino e sua moglie Zionela Belgrave.
E’ una storia incredibile di corruzione, frode ed ingiustizia. E’ una storia di due persone, le cui vite sono state sistematicamente distrutte da persone disoneste aiutate da avvocati, pubblici ufficiali e giudici ugualmente disonesti. E’ uno scandalo contro una famiglia comune, perseguitata senza tregua e che rischia di essere annientata. Una realtà che accade qui di fronte ai nostri occhi.
Ventuno anni fa Gino Sannino e Zionela Belgrave decisero di realizzare il loro futuro e quello dei loro figli, di 4 e 8 anni, in Italia, investendo quanto avevano per acquisire una proprietà sulle incantevoli colline toscane, in Vicchio del Mugello, Città natale di Giotto e Beato Angelico.
Foto della proprietà contesa, vista del lago dall’ingresso.
Con grande entusiasmo ed impegno ristrutturarono la vecchia casa, costruirono locali e realizzarono quanto necessario per avviare un’attività di bar, pizzeria e pesca sportiva che chiamarono “Lago Due Torrenti di Sannino Gino”.
La proprietà aumentò notevolmente di valore per le opere e migliorie fatte e anche perché il terreno fu dichiarato edificabile dopo l’approvazione del Piano Regolatore del Comune di Vicchio, che prevedeva la costruzione di un complesso turistico sportivo. Nel 1987 per realizzare il progetto di edificazione fu costituita la società “I Due Torrenti Srl” nella quale nel 1988 si associò il Sig. Antonio Tangocci, acquistando il 25%.
Presto Tangocci volle avere più partecipazione nella società, ma non ci fu accordo e, insoddisfatto per la propria condizione di socio minoritario, si rivolse al Tribunale denunciando Gino, che era l’amministratore della società, accusandolo d’irregolarità nell’amministrazione. Sucessivamente, Tangocci perse il 23% perché si rese moroso nei versamenti di capitale, rimanendo con il 2%. Nel frattempo il Tribunale di Firenze nominò un amministratore giudiziario, il Dr. Roberto Scialdone, assistente del giudice incaricato della procedura Dr. Sebastiano Puliga. (Per sapere chi è Puliga si rimanda al sito dei coniugi Sannino).
In luogo di compiere il suo dovere legale e salvaguardare gli interessi della società, risultò che l’unico obbiettivo di Scialdone era quello di arricchirsi, abusando della fiducia a lui data dal Tribunale. Per ottenere questo tentò di portare la Due Torrenti al fallimento per costringerla a disfarsi delle sue proprietà.Per realizzare questo eseguì manovre illegali come:
- Falsificare il bilancio, includendo debiti non esistenti a carico della società; (sul sito dei coniugi alcune delle voci contestate e le prove di falsità);
- Stima inferiore del valore dei beni immobili sociali, falsa perizia;
- Fatturare alla società suoi onorari di amministratore eccessivamente alti. Per la srl era impossibile pagare questi onorari e conseguentemente Scialdone divenne il maggior creditore della società. La I Due Torrenti aveva una modesta entrata di circa 20 mila euro l’anno e Scialdone, per lo stesso periodo, ne riscosse 50 mila per alcune ore di lavoro alla settimana; (vedi sul sito le notule Scialdone e gli incassi della Società. Vedi anche le notule della moglie di Scialdone, da lui incaricata per conto della I Due Torrenti);
- Chiudere l’attività commerciale per aggravare ulteriormente la situazione economica.
Intanto il giudice incaricato, Sebastiano Puliga, non mostrò nessun interesse in tutto questo.Contemporaneamente accadeva che due funzionari del Tribunale di Firenze, i signori Antonio Rinaldi e Angela Catanese, offrirono aiuto a Gino e Zionela dicendo di poter intercedere per loro davanti il giudice Puliga, loro amico. L’intervento dei due funzionari non sarebbe stato a titolo di puro favore, ma volevano che Gino vendesse loro i suoi diritti in un altro procedimento pendente davanti lo stesso giudice Sebastiano Puliga. Gino e Zionela, terrorizzati dall’idea che la liquidazione dei beni della I Due Torrenti, che Scialdone aveva già chiesto al Tribunale, avrebbe comportato la perdita della loro casa e attività commerciale, accettarono la proposta dei due cancellieri. Più tardi vennero a sapere del coinvolgimento dei giudici della causa nella vicenda, in quanto che venne accertato che 40 milioni per comprare i diritti di causa a Gino le diede uno dei giudici nei procedimenti, il dr. Valentino Pezzuti. (Leggi qui un provvedimento che spiega l’intreccio delle due vicende giudiziarie) (Leggi sul sito dei coniugi la relazione della Squadra Mobile)
Quanto promesso dai cancellieri non successe e la società I Due Torrenti fu posta in stato di liquidazione alla fine del 1992.
Il Puliga nominò liquidatore giudiziario il dr. Alessandro Lozzi (leggi sul sito chi è il dr. Alessandro Lozzi).
Trascinati dalla crisi provocata e per non perdere tutto, nel 1993 Gino e Zionela dovettero svendere la loro quota sociale (98%) per appena 150.000 euro (contro un valore reale all’epoca di più di un milione di euro), e dovettero anche accettare la condizione di un pagamento in cambiali che il compratore, tale Franco Marcucci, esigeva. Lozzi, come Scialdone, non mirava affatto a curare gli interessi della Società, ma al contrario si adoperò a fare tutto per far riconfermare lo stato di liquidazione dalla Corte di Appello, alla quale si era rivolta Zionela con ricorso. Per questo, si mise d’accordo con i vari soggetti interessati, Tangocci e Scialdone, Marcucci ed un tale Sandro Boni di Vicchio del Mugello nonché il notaio fiorentino Ernesto Cudia. Quest’ultimo, ingannava Zionela dicendole che un’assemblea, fondamentale per la decisione della Corte, non sarebbe stata tenuta il giorno della convocazione
Zionela, rassicurata dalle dichiarazioni del pubblico ufficiale, non andò all’assemblea, che invece fu fatta e data per deserta (vai al sito per vedere i documenti). In questo modo la banda ottenne dalla Corte di Appello il provvedimento loro necessario per mantenersi il controllo totale della società, circoscrivendo Zionela di ostacoli e minacce ancora più incisive, fino a farle firmare addirittura la cessione del 98% come se le quote fossero già state pagate (idem per cessione delle quote).
In questo momento si compie il culmine della frode subita da Gino e Zionela da parte di Antonio e Miranda Tangocci, Sandro Boni, Franco Marcucci e dei pubblici ufficiali Ernesto Cudia, Roberto Scialdone, Alessandro Lozzi e Sebastiano Puliga.
Ma il pagamento, come dimostrano i documenti, non fu mai effettuato perché il Marcucci, firmatario delle cambiali, che sono ancora insolute ed in possesso dei coniugi Sannino, non era altro che un prestanome di Sandro Boni.Sandro Boni dice di avere agito in buona fede e che la frode la aveva fatta soltanto il Marcucci. Per questo rifiuta di pagare, anche se Marcucci (oggi defunto) per tutelarsi aveva fatto sottoscrivere a Sandro Boni un contratto che lo impegnava a pagare in sua vece quanto dovuto a Gino e Zionela (leggi qui la clausola del contratto).
Da quasi 20 anni Gino e Zionela conducono una battaglia legale che prosegue tutt’ora. Il caso non è andato a giudizio nonostante che i coniugi Sannino abbiano le cambiali protestate in loro possesso e che prove inconfutabili, emergenti da indagini ufficiali confermino quanto loro hanno denunciato (scarica dal sito le relazioni di polizia). E’ così che dopo dodici anni Gino e Zionela non hanno ottenuto la soluzione del caso.Il caso fu condotto da giudici e funzionari corrotti, come il dr. Sebastiano Puliga che fu trasferito da Firenze a Milano per delitti come concussione, corruzione e associazione per delinquere (scarica dal sito il provvedimento del CSM e relazione della Squadra Mobile) Anche il Lozzi è inquisito per gli stessi delitti, ed è stato in prigione recentemente in ambito alla vicenda del fallimento dell’Hotel Sheraton di Firenze. Lo stesso Lozzi fu scarcerato ma il Tribunale del Riesame fiorentino ordinò nuovamente il suo arresto. (scarica dal sito il provvedimento del Tribunale del Riesame).
Durante tutto questo tempo, le domande legali di Gino e Zionela non sono state prese in considerazione, mentre quelle contro di loro hanno marciato senza problemi ne ritardi, fino al punto che i Boni hanno potuto avere l’ordine per poter sfrattare Gino Sannino e la sua famiglia dalla loro casa. Questo è potuto accadere in virtù di una sentenza della Corte d’Appello di Firenze che annulla un vecchio atto di uso della casa, la cui validità legale era decaduta, stante che fu sostituito con il contratto di vendita del 98% di quota. Gino e Zionela erano obbligati a consegnare la casa solo dopo avere riscosso quanto stabilito nel contratto, cosa mai accaduta. (scarica dal sito il contratto fra Zionela e Marcucci) e il contratto fra il Franco Marcucci e Sandro Boni).
Ma grazie ad avvocati infedeli, corrotti o fratelli massoni, quella fondamentale circostanza non fu trasmessa tempestivamente e correttamente ai magistrati giudicanti. A Gino e Zionela non fu possibile trovare un legale che facesse loro un ricorso alla Suprema Corte, soprattutto perché il fascicolo di causa era “sparito” dalla cancelleria (vedi dal sito l’attestazione del cancelliere).Oggi il problema vero, a questo punto, si è rivelato la negazione della magistratura incaricata a promuovere il processo, trovandosi Gino e Zionela davanti un ostacolo per loro insormontabile che solo la magistratura stessa può risolvere ma che, evidentemente, non vuole farlo. A questo punto la domanda sorge spontanea:
Per quale motivo la magistratura italiana non vuole fare questo processo?
A chi si vuole coprire e per chè?
Chi è l’interessato che guida i fili in questa vicenda?
Col passare degli anni i Boni hanno avuto tutto il tempo per disperdere i beni defraudati alla famiglia Sannino, usando una serie di società di capitale, italiane e straniere, controllate e rappresentate da membri della famiglia Boni di Vicchio del Mugello e di Borgo San Lorenzo.
(vedi dal sito lo schema delle società coinvolte e relazione P.G. sulle società).
Andiamo avanti con la storia.
Il 6 ottobre 2004, l’amministratore della società Residenze Toscane Srl, Maurizio Boni (nipote di Sandro Boni), accompagnato dall’ufficiale giudiziario Sergio Plini, dal suo avvocato Francesco Grignolio e da carabinieri dei comandi di Vicchio e di Borgo San Lorenzo, si presentarono per sfrattare la famiglia Sannino. Gino, totalmente disperato, si cosparse di benzina e fu sul punto di darsi fuoco. Furono momenti molto tesi e angosciosi perché Gino veramente era disposto a morire prima di accettare l’ingiusto sfratto. Passati alcuni momenti, l’ufficiale giudiziario decise di sospendere lo sfratto trasmettendo in seguito tutto al giudice perché desse istruzioni di come procedere.
Due mesi dopo dal primo tentativo di sfratto, il 3 dicembre del 2004, senza sapere che i loro movimenti erano controllati, Gino e Zionela sono andati a Firenze. Approfittando della loro assenza e, dopo avere montato due posti di controllo lungo la strada che porta a casa Sannino, il maresciallo capo dei Carabinieri di Vicchio, seguito dall’ufficiale giudiziario, Maurizio Boni, Sauro Boni, Sandro Boni e Filippo Boni, diverse persone sconosciute e numerosi carabinieri, in borghese ed altri con il mitra, diverse pattuglie e altri veicoli, invasero della casa della famiglia Sannino Belgrave.
Il figlio, che tranquillamente dormiva in altra ala dell’immobile, fu preso brutalmente e cacciato a forza di casa. I carabinieri non lo lasciarono chiamare subito l’avvocato e fu ammanettato quando insisteva per entrare nella casa per prendere documenti dei suoi genitori. Alla fidanzata, che era presente, non lasciarono telefonare ai genitori per chiedere aiuto e le fu assegnato un carabiniere che vigilava che non si allontanasse.
I Boni e tutta quella gente sconosciuta ebbero abbastanza tempo per mettere mano a documenti importanti di cause pendenti contro gli stessi Boni e negli effetti personali de la famiglia. Svuotarono la casa. Smantellarono la cucina e il riscaldamento, rovistarono e stiparono tutto in sacchi della spazzatura o in scatole in modo che molte cose si ritrovarono rotte o inservibili. Furgoni e macchine andavano e venivano portando tutti gli oggetti personali della famiglia Sannino ad in luogo sconosciuto. Fu soltanto dopo insistere e dopo avere completato lo svuotamento della casa, che ebbero la “considerazione” di informare Gino e Zionela che tale luogo era un magazzino dei Boni a Vicchio e che i custodi dei loro documenti ed effetti personali erano gli stessi Boni. Portarono via persino il furgone di lavoro di Gino con una gru rifiutandosi di informare per quale motivo ne dove. Misero sbarre. Murarono porte e finestre.
Il figlio tentò di comunicare con Gino e Zionela, ma per cominciare i carabinieri non gli permisero di usare il telefono. Quando poté farlo telefonò ripetutamente al legale incaricato de la causa, Avv. Stefano Magherini di Borgo San Lorenzo, ma questo riattaccava o semplicemente non rispondeva. Chiamò diverse volte il luogo dove Gino e Zio erano andati e fu risposto o semplicemente lo facevano aspettare senza trasferire la telefonata a qualcuno che potesse rispondere. Finalmente, permisero al figlio di parlare con un ufficiale il quale in seguito fece in modo che Gino e Zionela fossero informati di ciò che stava accadendo.
Gino e Zionela cercarono subito di arrivare alla casa, ma non ci arrivarono perchè una pattuglia di carabinieri li bloccò, impedendogli di allontanarsi in modo di non fargli vedere il crimine che si stava commettendo nella loro abitazione. Sul posto arrivarono una vicina della famiglia sfrattata e il Sindaco di Vicchio che furono testimoni di quanto accaduto e delle modalità usate. L’ufficiale giudiziario responsabile dell’operazione effettuata non informò di niente i coniugi Sannino. L’ufficiale giudiziario permise soltanto che Zionela leggesse una parte dell’ordinanza del giudice della che imponeva che l’operazione dovesse essere effettuata senza dare avviso a nessuno dei due coniugi.
Gino e Zionela non hanno avuto un nessun documento ufficiale, vuoi l’elenco dei loro effetti personali e neanche la copia dell’ordine di sfratto.Questa è stata un’operazione più idonea per un criminale pericoloso, un fuggitivo o un terrorista che per due cittadini comuni. I due coniugi mai si sarebbero immaginati che il potere dei Boni potesse arrivare a coinvolgere a tal punto pubblici ufficiali di vari livelli, cominciando per dal giudice che dette il via libero per procedere in tal modo, l’ufficiale giudiziario, il maresciallo capo e i semplici carabinieri. Tutte queste autorità acconsentirono ad ogni modo che lo sfratto avvenisse con tanto vandalismo. Il potere dei Boni è ovviamente più grande di quello dei diritti costituzionali fondamentali delle persone.Tutto questo accade ad una famiglia che ha solo cercato di far valere i propri diritti per poter conservare gli unici beni che possiede.Ancora impotenti e confusi Gino Sannino e la sua famiglia si domandano com’è possibile che in un paese civilizzato del ovest europeo si permetta che ci sia tanta ingiustizia per tanti anni e come sia possibile che i suoi diritti legali e fondamentali siano violati così palesemente e con tanta furia? Perchè tanta intimidazione e persecuzione durante tanto tempo?. Solo perchè non lasciarono al gruppo Boni e complici rubare la loro proprietà in pace?
E NOI CI DOMANDIAMO COM’E’ POSSIBILE CHE, ANCHE CON PROVE DI FRODE, SI PERMETTA AD UNA PERSONA IMPADRONIRISI DI UNA PROPRIETA SENZA PAGARLA?
“Inademplendi non est ademplendum”
In altre parole: Quello che non hai pagato non è tuo.
Il primo fra Gino Sannino, Pietro Bartoli e l’Ing. Giovanni Tognozzi, e il secondo promosso da Antonio Tangocci socio di minoranza della I Due Torrenti Srl. Il magistrato istruttore delle due cause nel periodo della truffa era l’ex giudice Sebastiano Puliga. I collegi nelle due cause insieme a Puliga lo formavano i giudici Valentino Pezzuti e Armando Sechi.
ECCO L’ELENCO DEI 100 PROCEDIMENTI
(IN BLU I PROCEDIMENTI DOVE I CONIUGI SANNINO SONO PARTE OFFESA O DANNEGGIATA)
1) 1989/2421 – Tribunale di Firenze (dott. Puliga) denunzia ex-art.2409 c.c. di Antonio Tangocci contro l’amministratore unico della I Due Torrenti Srl Gino Sannino. ACCOLTA.
2) 1992/2105 – Tribunale di Firenze (dott. Puliga), ricorso presentato da Belgrave per la revoca dell’amministratore giudiziario Scialdone nominato nel procedimento 2421/89. RESPINTO.
3) 1992/R.G.N.R. 3680 – Procura di Firenze (dott. Maresca). Esposto di Belgrave nei confronti di Scialdone ed il socio Tangocci. Esito: ARCHIVIATO.
4) 1992/R.G. 4256 – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Maresca). Querela di Scialdone nei confronti di Belgrave che fu rinviata a giudizio per calunnia. Il processo iniziò dopo sei anni ma non si concluse perché gli atti furono rispediti al pm (dott. Canessa). Nessuna indagine, nessun interrogatorio. Il pm non trasmise gli atti al tribunale per continuare il processo ma chiese l’archiviazione. ARCHIVIATO.
5) 1993/12-V.G. 2556 cron. – C. Appello Firenze (relatore dott. di Nubila), ricorso Belgrave avverso l’ordinanza di liquidazione della I Due Torrenti Srl emessa da Sebastiano Puliga. RESPINTO.
6) 1993/09-12 Settembre 1993 – Procura e Tribunale di Firenze (dr. Cosentino – dr. Bonfiglio – gip dott. gatta) denuncia Belgrave per furto dei documenti originali sulle trattative di vendita delle quote della soc. I Due Torrenti Srl a Marcucci Franco. Nessuna indagine. Esito: ARCHIVIATO.
7) 1993/RG 3732/93 riunito al 102/94 (m.21) – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Marziani- dott. Crivelli). Querela di Marcucci nei confronti di Belgrave e suo avvocato. ARCHIVIATA.
8) 1993/RG.T. 604 – Tribunale di Firenze (dott. Abiosi), ricorso proposto da Marcucci Franco per sequestro dei titoli rilasciati a Belgrave in pagamento delle quote. RESPINTO.
9) 1993/Sequestro N. 197 – Tribunale di Firenze (dott. D’amora). Ricorso per sequestro di quote promosso da Belgrave. ACCOLTO. Risultato negativo perché le quote erano state subito acquistate dalla soc. Edil Pitti Srl dei Boni.
10) 1993/Sequestro N. 215 – Tribunale di Firenze (dott. D’amora). Ricorso per sequestro di credito promosso da Belgrave. ACCOLTO E POI REVOCATO.
11) 1993/RG.T. 9301 – Tribunale di Firenze (ultimo g.i. dott. Pompei): Citazione Belgrave per risoluzione dei contratti. IN PRIMO GRADO DA 16 ANNI.
12) 1994/10021- E – Borgo San Lorenzo (dott. Magnelli) pignoramento di somme promosso da Belgrave. SOSPESO.
13) 1994/1677/94 – Tribunale di Firenze (dott. Riviello): Opposizone a decreto ingiuntivo. Il fascicolo di Belgrave intervenuta nella causa e che aveva pignorato le somme, era sparito ed il giudice dott. Emanuele Riviello non ritenne di doverlo trovare decidendo in favore di Mariotti. Il procedimento continuò e venne riunito alla 9301/93. IN PRIMO GRADO DA 15 ANNI.
14) 1994/468 RG- Procura di Firenze (dott. Maresca, dott. Pappalardo)– Proc. Generale Corte Appello Firenze. Denunzia Sannino e Belgrave al Presidente della Repubblica. Esito: NESSUNA NOTIZIA.
15) 1994/908/94 m.22 Procura e Tribunale di Siena (dott.Pasca). Denuncia Marcucci. Indagato Sannino. Rinvio a giudizio. Reato percosse. Esito: ASSOLTO.
16) 1994/N.R.C. 15092 – Tribunale di Firenze Sez. Borgo S. Lorenzo: Ricorso Toscana Invest Srl contro i coniugi Sannino per rientro nel possesso dei terreni e della casa. RESPINTO.
17) 1994/R.G. 10.380 + altri Procura Circ. di Firenze (PM dott. Massimo Bonfiglio). Denuncia querela dei coniugi Sannino. Indagati: Boni Sandro, Marcucci Franco. ARCHIVIATO
18) 1994/R.G.N. 3.858 – Tribunale di Firenze (dott. Mariotti), citazione deI Boni per annullamento atto di comodato per uso della casa da parte della famiglia Sannino. RESPINTO.
19) 1994/RG 10603 – Tribunale di Firenze (dott. Prodomo): Citazione Belgrave. Simulazione cessione credito, accertamento di credito. Convenuti: Edil Pitti Srl, Marcucci, Mariotti. Riunita alla 9301/93. IN PRIMO GRADO DA 15 ANNI.
20) 1994/RG.T 5863 – Tribunale di Firenze (dott. Patrizia Pompei): citazione della Toscana Invest Srl per asseriti danni creati alla società. Domanda riconvenzionale di Sannino. RESPINTE TUTTE LE DOMANDE.
21) 1994/RG.T 5864 – Tribunale di Firenze (dott. Colomo): Citazione di Sandro Boni (Toscana Invest Srl) per asseriti danni creati alla società. domanda riconvenzionale Belgrave. UNA ACCOLTA E ALTRA RESPINTA.
22) 1995/1677 – C. Appello di Firenze (dott. di Nubila), ricorso Sannino avverso la sentenza del Tribunale di Firenze n.2254/95 (dott. Puliga). TRANSAZIONE.
23) 1995/27.05.1995 – Tribunale di Prato (dott. Manna) Citazione Sannino per dichiarazione di nullità ex-art.1261 c.c. dell’atto di cessione dei diritti della causa 8753/81. TRANSAZIONE.
24) 1995/6336/94-63 – Tribunale di Firenze Sez. Borgo San Lorenzo (dott. Di Pietro). Querela Boni Sandro. Indagati Sannino e Belgrave. Reato ingiuria. Esito: ASSOLTI.
25) 1996/2386/96R – Tribunale di Firenze (dott. Pietro Suchan) – 2095/95 N.R – 255/96 R.G.GIP- Procura, Tribunale e Corte di Appello di Bologna (dott. Grassi – dott. Persico) denuncia Sannino e Belgrave nei confronti di Puliga, Pezzuti, Rinaldi, Catanese, Scialdone, Lozzi, Cudia, Marcucci, Boni. ARCHIVIATE le posizioni dei magistrati. Chiesto il rinvio a giudizio dei cancellieri Catanese e Rinaldi. Stralciata la posizione degli altri e trasmesso a Firenze dove fu SUBITO ARCHIVIATA dietro richiesta del PM dott. Bonfiglio. Il procedimento contro cancellieri fu assegnato ad altro Gip dott. Sibilia (4130/97 – 2329/97) – ASSOLTI TUTTI.
26) Domanda per sequestro della proprietà chiesto dai coniugi Sannino al procuratore di Bologna dott. Persico. RIGETTATA.
27) 1996/R.G. 259/C – Tribunale di Firenze sez. Borgo S. Lorenzo/Pontassieve: Residenze Toscane Srl (Maurizio Boni) per togliere l’uso di una strada. Convenuti Sannino e Belgrave, Esito: RESPINTO.
28) 1996/R.G. 3285 m.21 – Procura di Firenze (dott. Canessa): querela Belgrave nei confronti di Franco Marcucci. Reato calunnia. Interrogatori pm a indagati: nessuno. Esito: Richiesta di archiviazione dopo sette anni. Dopo sette anni venne ARCHIVIATA.
29) 1997 R.G.N.R. 16077; 732/98 gip – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Bonfiglio): stralcio dal proc. 2095/95 N.R trasmesso dalla Procura di Bologna, indagati Boni, Marcucci, Scialdone ed altri. Nessuna indagine, nessun interrogatorio. ARCHIVIATA.
30) 1997/3289 m.21 Procura e Tribunale di Bologna (dott. Persico), riscritto al n. 4130/97 m.21 (dott. Persico), e poi riscritto al n. 5625/97 m.21 (dott. Persico), riunito al n. 2095/95, una parte trasmessa a Firenze il 20.12.97. Denuncia dei coniugi Sannino. Esito: ARCHIVIATA LA POSIZIONE DEI MAGISTRATI, CHIESTO GIUDIZIO PER CANCELLIERI, il Gip fu cambiato. Il nuovo Gip dott. Sibilia ha ASSOLTO I CANCELLIERI.
31) 2000/913 Ricorso di appello del Procuratore Generale alla sentenza del Gip Sibilia che assolveva i cancellieri Rinaldi e Catanese. Esito: NON LUOGO A PROCEDERE per prescrizione dei reati.
32) 1997/620 C. – Appello Firenze (dott. Bruno), domanda di appello del Boni per la sentenza di assoluzione di Sannino (proc.6336/94-63). ACCOLTA.
33) 1997/N. 200/97 C – Tribunale di Firenze sez. Pontassieve: attore Residenze Toscane Srl convenuti Sannino e Belgrave per asseriti impedimenti a completare una domanda di condono. ACCOLTO.
34) 1997/R.G. 3055, Procura e Tribunale di Firenze RNR PM – 101164/97 –GIP (dott. Pappalardo – dott. Crivelli) Proc. Firenze: Denuncia coniugi Sannino Belgrave. Indagati Scialdone, Lozzi, Boni, Marcucci, Vitartali Augusto, Vitartali Aldo, Ardino, d’Isanto, Tangocci. Reati individuati: Truffa in concorso aggravata, appropriazione indebita continuata, false comunicazioni sociali, impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita. Indagini: nessuna. Interrogatorio pm a indagati: nessuno. Esito: ARCHIVIATA.
35) 1997/R.G. D.P.447 – Tribunale di Firenze (Sechi, Puliga e Riccucci) ricorso del giudice Valentino Pezzuti per togliere il suo nome dalla sentenza che definì parzialmente la causa 8753/81 vinta dal cancelliere Rinaldi. ACCOLTA.
36) 1997/RG.T 4630 – Tribunale di Firenze (giudice Elisabetta Materi): Citazione Belgrave per risoluzione degli atti di trasferimento dei beni e delle quote I Due Torrenti Srl. RESPINTA.
37) 1998/1425 (dott. Nencini) Querela di Boni Filippo nei confronti di Sannino per ingiuria. Nessuna indagine. RINVIO A GIUDIZIO E CONDANNA.
38) 1998/21447 C. – Cassazione. Ricorso Sannino avverso la sentenza sopra indicata. Esito: RESPINTO.
39) 1998/2167/98R – 101848/98 gip – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Bocciolini – dott. De Luca). Proc. Firenze. Denuncia dei coniugi Sannino. Indagati Boni Sandro, Sauro e Maurizio, Scialdone, Tangocci, Tangocci Miranda, Marcucci, Lozzi, Cudia. Reati: truffa in concorso, associazione per delinquere, estorsione, usura. Indagini: furono fatti i primi atti e poi interrotti. Chiesta archiviazione in meno di un mese. ARCHIVIATA.
40) Istanza dei coniugi Sannino al Procuratore dott. Bocciolini per il sequestro della proprietà. NESSUNA RISPOSTA.
41) 1998/N.37350/98 C – Cassazione, Sez. V. Ricorso Sannino per l’archiviazione del procedimento 3055/97. RESPINTO.
42) 1998/R.G. 2533/98R – Procura di Firenze (dott. Canessa). Querela Belgrave nei confronti di Sandro Boni. Reato calunnia. Indagine nessuna. Esito: ARCHIVIATA.
43) 1998/R.G. 6596 – Tribunale di Firenze (dott. Elisabetta Materi): Citazione Belgrave per risoluzione contratti. Convenuta Edil Pitti Srl, ripetizione di citazione perché il legale non aveva convenuto la Edil Pitti nella causa sopra e il giudice non aveva accettato nè la chiamata in causa della Edil Pitti nè la domanda di riunione dei due procedimenti. Esito: RIGETTO.
44) 1998/RG 4705 – 3820/98gip Procura e Tribunale di Bologna (dott. Persico, dott. Grassi). Denuncia Sannino per la correzione di sentenza. Indagini: nessuna. Interrogatorio pm a indagati: nessuno. Esito: ARCHIVIATA.
45) 1999/5490 r.g. m.22 Procura e Tribunale di Firenze (PM dott. Tei). Querela Boni Filippo e Lago Viola Sas di Boni Diletta e C. del 18.03.1999. Indagini: nessuna. Rinviato a giudizio Sannino. IL PROCESSO NON FU TENUTO per difetto di querela rilevato dal legale dei Boni.
46) 1999/5490 r.g. m.22 (PM dott. Piras)Proc. Firenze. Querela esporta da Boni Filippo e Lago Viola Sas di Boni Diletta e C. del 18.03.1999 nei confronti dei coniugi Sannino. Indagini: nessuna. NESSUNA NOTIZIA.
47) 1999/653 Procura Siena – 21601/00 – 104069/00 gip Procura di Firenze (PM dott. Francesco Fleury, GIP dott. Grazia Aloisio) denuncia Belgrave nei confronti di Marcucci, Boni ed altri. Reati individuati: calunnia; furto aggravato; Trasmesso a Firenze da Siena. Indagini: nessuna; ARCHIVIATO.
48) 1999/R.G. 20418 – Tribunale di Firenze sez. Pontassieve (dott. Alessandro Nencini): citazione Boni Sandro contro Sannino per danni relativi a condanna per ingiurie. ACCOLTA.
49) 1999/R.G. 2195/99 Mod.21 Procura e Tribunale di Firenze (dott. Fleury, dott. Cannizzaro): Denuncia coniugi Sannino. Indagini: La polizia giudiziaria (Guardia di Finanza) rileva associazione per delinquere ed altro, chiede misure cautelari, sequestri ed altro; Esito: ARCHIVIATO.
50) Richiesta di sequestro (gip Cannizzaro) presentata dai coniugi Sannino al Procuratore nel procedimento 2195/99. NON ACCOLTA.
51) 1999/R.G. 352 Mod.21 – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Suchan): denuncia dei coniugi Sannino nel 1999 corredata di fotografie documentali dei soggetti denunciati (parenti Boni) colti in flagranza. Dalle indagini dei Carabinieri sono emersi ipotesi di reato di associazione per delinquere ed altro. Indagati Scialdone, Lozzi, Cudia, Boni ecc. Il procedimento è stato smembrato in diversi fascicoli. Sono stati rinviati a giudizio i gestori del Lago e poi ASSOLTI dal Tribunale di Firenze sez. Pontassieve. La Procura di Bologna (dott. Cieri) chiese l’archiviazione per parte del procedimento. ARCHIVIATO.
52) 2000/14510 Procura di Bologna (dott. Materia). Denuncia di Sannino. Procedimento che era stato trasmesso alla Procura di Perugia per competenza e restituito alla Procura di Bologna iscritto al n.3910/04 (dott. Cieri). Indagati i magistrati: Puliga Sebastiano, Bonfiglio Massimo; Pappalardo Francesco, Pezzuti Valentino, il notaio Cudia Ernesto. Reati: abuso d’ufficio. ARCHIVIATO.
53) 2000/16916 Procura di Bologna (dott. Persico). Parte offesa Sannino. NESSUNA NOTIZIA.
54) 2000/3129/00 m.45. – Parte offesa Sannino. Procura di Genova. Trasmessa alla Procura di Bologna in data 19.04.2001 per competenza. NESSUNA NOTIZIA.
55) 2000/4830 – Tribunale di Firenze (dott. Miraglia). Citazione Belgrave per la revocatoria e risoluzione di contratti. Convenuti: Toscana Invest, Residenze Toscane, Edil Pitti, Boni Sandro, Marcucci Franco, Lago Viola sas di Boni Diletta e C. Esito: RESPINTA.
56) 2000/6894 – 111630/00 Procura e Tribunale di Firenze (dott. Suchan) – Denuncia Sannino nei confronti di Rinaldi per reati fiscali. ARCHIVIATO.
57) 2000/N.R. 4642 Procura e Tribunale di Firenze (dott. Bonfiglio): Stralcio dal proc. 2195/99 Mod.21. Indagati: Scialdone, Tangocci Antonio e Miranda, Bonechi. Reati: abuso d’ufficio, calunnia, interesse privato, falsa perizia. ARCHIVIATA.
58) 2000/RG 913 – Corte di Appello Bologna, appello proposto dal PM e dal PG contro la sentenza n.737/99 che assolveva i cancellieri Rinaldi e Catanese. Esito: I reati più gravi non vennero riconosciuti e il solo rimasto, abuso d’ufficio, era prescritto. NON LUOGO A PROCEDERE.
59) 2001 503 e 504 riuniti, Corte di Appello di Firenze, ricorso di Maurizio Boni (amministratore Residenze Toscane Srl) avverso la sentenza del comodato. ACCOLTO.
60) 2001/1050/01 m.45 Procura e Tribunale di Firenze (dott, Fleury – Gip Cannizzaro), procedimento aperto dalla Procura in relazione all’indagine spletata dalla Guardia di Finanza per esposto dei coniugi Sannino. Interrogatori pm: nessuno. ARCHIVIATA.
61) 2001/16827 m.21 Procura di Firenze (dott. Prodomo). Denuncia Boni Maurizio ex art.20 L.47/85. Indagato: Belgrave. NESSUNA NOTIZIA.
62) 2001/20633/01 m.44 – Procura di Genova – 15698/02 – Procura di Bologna (dott. Cieri). Esposto Sannino del 15.11.2001 indagati Puliga, Pezzuti, Catanese, Rinaldi, Scialdone, Lozzi, Boni, Cudia. Trasmessa per competenza alla Procura di Bologna in data 05.01.02. ARCHIVIATO.
63) 2001/6102 – Trib. Firenze (dott. Breggia): Decreto ingiuntivo promosso da Belgrave e causa di opposizione della la Edil Pitti. ACCOLTA LA DOMANDA DELLA EDIL PITTI.
64) 2001/104069 Procura e Tribunale di Firenze (dott. Soresina). Indagato Marcucci. Reato calunnia a danni di Sannino. Rinvio a giudizio. Esito:Il PROCESSO NON TENUTO perché Marcucci morì nel 2001.
65) 2001/8699. Procura di Bologna (pm. Persico). Sannino parte offesa. PENDENTE al 14.10.2002.
66) 2002/1194/02 – Corte Appello Firenze (dott. Bruno Rados): ricorso Sannino avverso sentenza giudice Patrizia Pompei per crediti. RESPINTO.
67) 2002/1254 Corte di Appello Firenze: Ricorso Sannino e Belgrave avverso la sentenza del giudice Elisabetta Materi nella 4630/97. IN CORSO.
68) 2002/2561 m.45. Procura di Bologna (dott. Persico). Sannino parte offesa. ARCHIVIATO.
69) 2002/3272 m.44 – Procura di Genova. Stralcio dal proc. 20633/01 m.44. Trasmessa per competenza alla Procura di Bologna in data 02.12.03. NESSUNA NOTIZIA.
70) 2002/3575 m.45 – Procura di Firenze (dott. Fleury). Stralcio dal proc. 20633/01 m.44. Trasmesso alla Procura di Bologna (dott. Cieri) per competenza. Indagati Scialdone , Lozzi , Boni , Cudia . Reati: falsità continuata, ideologica e materiale, in atti pubblici. ARCHIVIATO.
71) 2002/636 Procura di Bologna (dott. Materia). Trasmesso alla Procura di Ancona in data 15.01.02. Indagati: Pulig , Pezzuti, Persic , Lozzi, Scialdone . La Procura di Ancona ha comunicato al legale che ha ritrasmesso a Bologna. In seguito a richiesta di archiviazione del PM Cieri venne ARCHIVIATO.
72) 2002/8013 – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Fleury, dott. Nannucci – dott. Cannizzaro). Stralcio dal proc. 20633/01 m.44. Procedimento a carico del dott. Persico. Esito: NON LUOGO A PROCEDERE.
73) 2003/7400, 111321/03 m 21 – Procura e Tribunale di Firenze (dott. Fleury – dott. De Luca). Stralcio dal proc. 20633/01 m.44. Indagati: Lozzi Alessandro, Scialdone Roberto. Reati: abuso d’ufficio. ARCHIVIATO.
74) 2003/R.G./A/343 C. Appello Firenze: ricorso Belgrave contro sentenza sopra causa 5864/94. RESPINTO.
75) 2003/R.G. 1681/03 – Procura di Bologna- Stralcio dal proc. 2352/99 Mod.21proveniente da Firenze. Indagati: sconosciuti. Reati: sconosciuti. Stato: NESSUNA NOTIZIA.
76) 2003/R.G. 20319 – Tribunale di Firenze Sez. Pontassieve citazione Sandro Boni nei confronti di Sannino e il quotidiano “Il Galletto”. RESPINTO.
77) 2003/R.G.AA.CC.73 cron. 1077 – Corte di Appello Genova, fra Sannino e Ministero di Giustizia, per la lunga durata del procedimento 8753/81. LIQUIDATI 2.900 EURO PER 22 ANNI DI CAUSA.
78) 2004 – Procura di Firenze procedimento penale a carico dell’ufficiale giudiziario Plini Sergio per le modalità adoperate per lo sfratto della famiglia Sannino il giorno 03.12.2004. NESSUNA NOTIZIA.
79) 2004/20483- Tribunale di Firenze Sez. Pontassieve (dr. Nencini). Opposizione dei coniugi Sannino allo sfratto. RESPINTO.
80) 2004 – Procura di Firenze – Procedimento penale nei confronti di Sannino per essersi opposto allo sfratto il giorno 06.10.2004. NON SI HANNO NOTIZIE.
81) 2004/728 T.A.R. (dottori Vacirca, Migliozzi e Massari) ricorso della Residenze Toscane Srl (Maurizio Boni) contro il provvedimento di sospensione degli atti esecutivi emanato dalla Prefettura di Firenze. In parte dichiarato CESSATO e in parte dichiarato INNAMISSIBILE.
82) 2005/814 m45. Procura di Genova (PM dott. Lari) Esposto coniugi Sannino. BLOCCATO ALL’UFFICIO DEL PM DA 4 ANNI.
83) 2004Tribunale di Firenze Sez. Pontassieve (dr. Nencini, dott. Anselmo) Ricorso coniugi Sannino contro le modalità adoperate per eseguire lo sfratto il giorno 3.12.2004. RESPINTO.
84) 2004/1252 – 8082/04 Proc. Bologna (PM dott. Cieri). Esposto dei coniugi Sannino. Proveniente dalla Procura di Firenze. Indagati Boni Sandro, Boni Sauro, Boni Maurizio, Boni Filippo e Boni Diletta. Reato: ricettazione. Richiesta archiviazione dal PM Bolognese benché non risultassero indagati magistrati. ARCHIVIATO.
85) 2004/R.G. 4556 – 8487/04 (8787/04?) Procura e Tribunale di Firenze (dott. Suchan – dott. Crivelli): stralcio dal proc. 2352/99 Mod.21. Indagato Boni Filippo. ARCHIVIATO.
86) 2005/2022 m.21/b – Procura di Firenze (dr. Merlo) – procedimento penale indagato Sannino, parti offese Boni Filippo e Boni Maurizio. ARCHIVIATO.
87) 2005/R.G. 64221 – Tribunale di Roma citazione per danni di Sannino nei confronti di Rinaldi. PENDENTE.
88) 2005/653 m.21/b (dott. Emma Cosentino)-denuncia di Maurizio Boni amministratore della Residenze Toscane s.r.l. e Filippo Boni nei confronti della famiglia Sannino per occupazione d’immobile. Chiesto al PM dott. Cosentino l’allontanamento coatto della famiglia dalla casa, RICHIESTA RESPINTA. ARCHIVIATO.
89) 2006/7879 m21 – (dott. Turco) nuova denuncia di Maurizio Boni amministratore della Residenze Toscane s.r.l. per occupazione di immobile. Chiesto da parte del PM il sequestro della proprietà domanda rigettata dal gip Crivelli. Rinviato a giudizio Sannino. Il giudice Magnelli condanna Sannino. IN APPELLO.
90) 2006/RG 1732 – Procura e Tribunale di Firenze (PM dott. Tei) denuncia dei coniugi Sannino nei confronti dei Boni per ricettazione ed altro. ARCHIVIATA.
91) 2006/10312 RG – Tribunale di Firenze (dott. Susanna Raimondo) citazione della Residenze Toscane Srl (Boni Maurizio) per reintegra nel possesso d’immobile. ACCOLTO ANCHE SE ERANO SCADUTI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA.
92) 2006/4547 m 21- Procura e Tribunale di Firenze (PM dott. Bocciolini – dott. Frizillo) querela dell’ufficiale giudiziario Sergio Plini contro Sannino per il sito web casosannino.com. Rinvio a giudizio Sannino. RITIRATA LA QUERELA.
93) 2007 – (dott. Antonello Cosentino) reclamo dei coniugi Sannino contro decisione dott. Raimondo nel proc.10312 per reintegra nel possesso. RESPINTO.
94) 2007 – denuncia coniugi Sannino al Ministero, alla Procura antimafia e al CSM per diniego di giustizia. NESSUNA NOTIZIA.
95) 2007 – (dott. Patrizia Pompei, dott. Cosentino e dott. Fantoni) ricorso per sequestro della proprietà presentato da Belgrave nella causa 9301/93. NON ACCOLTO.
96) 2007/6786 – Tribunale di Firenze (dott. Grazia Aloisio) ricorso per sequestro della proprietà presentato da Belgrave. NON ACCOLTO.
97) 2008/R.G. 1339 – Corte di Appello di Firenze, ricorso Belgrave avverso la sentenza del g.i. Patrizia Pompei sulla querela di falso proposta in causa 9301/93. PENDENTE.
98) 2007 – querela di Maurizio Boni amministratore della Residenze Toscane srl nei confronti dei coniugi Sannino per diffamazione – PENDENTE.
99) 2009 – Tribunale di Firenze (dott. Monteverde – dott. Governatori) ricorso per sequestro della proprietà e contestuale chiamata di terzo nella causa 9301/03 presentato da Belgrave. NON ACCOLTO.
100) 2009 – Querela di falso presentata da Sannino nella causa 1254/A/2002 (dott. Bellagamba, dott. Romoli, dott. Trovato) – NON AUTORIZZATA.
Da: www.casosannino.com